Attualità lunedì 07 dicembre 2015 ore 19:01
L’abete di plastica sorpassa l’abete naturale
E’ la prima volta. Un toscano su due, secondo un sondaggio web di Coldiretti Toscana, addobberà un albero finto. Resiste comunque quello tradizionale
FIRENZE — L’abete naturale, di cui la Toscana è la capitale nazionale con oltre 3milioni di esemplari coltivati concentrati tra il Casentino, Valtiberina e Pistoia, resiste nel 38% delle case dei toscani.
Il 12% ha invece confessato che non allestirà nessun albero rinunciando quindi ad uno dei simboli delle festività. Un dato, quest’ultimo, sostanzialmente il linea rispetto al passato.
Che le abitudini, anche a Natale, siano cambiate per effetto della crisi lo sanno bene anche i produttori di alberi.
L’albero post-crisi è più leggero e più corto rispetto al passato quando andava di moda imponente ed altissimo, fino a 2 metri, meno ingombrante per trovare posto anche negli appartamenti e soprattutto più facile da ricollocare in un balcone o in un terrazzo finite le feste.
“L’abete naturale, a differenza di abeti di plastica e fatti con altri materiali, non inquina, non arriva dall’estero e non deve quindi percorrere migliaia di chilometri per giungere a destinazione e sostiene un settore importante che ha una funzione di manutenzione del territorio montano fondamentale. – ha spiegato Tulio Marcelli presidente Coldiretti Toscana – L’albero naturale concilia perfettamente il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente e del nostro territorio”.
La scelta che porta sempre più consumatori ad acquistare abeti di plastica è principalmente un fattore economico. Costano di meno. Il consumatore non tiene però conto del fattore ambientale: mediamente per ogni albero di plastica del peso di 10 chili prodottovengono immessi in atmosfera 30 chilogrammi di CO2. A quell’albero serviranno fino a 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. Discorso ben diverso per gli abeti naturali che invece hanno anche un ruolo di salvaguardia del nostro ecosistema e della nostra salute. Ogni albero di Natale vero assorbe 47 grammi di CO2. Un ettaro di alberelli produce, dati alla mano, qualcosa come ossigeno per 45 persone.
“Gli alberi naturali – ha spiegato Marcelli - sono coltivati soprattutto in terreni marginali altrimenti destinati all'abbandono e contribuiscono a migliorare l'assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l'erosione e gli incendi. E’ un comparto di cui sentiamo parlare solo in occasione delle festività ma la cui funzione è importante lungo tutto l’anno”.
Coldiretti consiglia di assicurarsi sempre che l’abete naturale sia accompagnato da una carta d’identità che ne attesti l'indicazione dell'azienda di produzione e l'iscrizione al registro fitosanitario. “In questo modo – ha concluso Marcelli – sarete sicuri di acquistare un abete vero italiano”.
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