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Attualità mercoledì 01 febbraio 2023 ore 18:20

Lo stralcio delle multe divide i cittadini toscani

Chi ha aderito ritenendo i crediti di difficile riscossione e chi ha rifiutato per non lanciare un messaggio sbagliato sul pagamento delle sanzioni



FIRENZE — Lo stralcio delle cartelle esattoriali, detto anche rottamazione o mini condono, sta dividendo i toscani tra i residenti dei Comuni che hanno deciso di aderire e quelli che hanno votato contro.

Per alcuni Comuni si tratta di una voce pesante delle entrate pari a milioni di euro ma mentre alcune amministrazioni hanno scelto il principio dell'equità per non gravare su chi ha pagato rispetto a chi non ha pagato, altri Comuni hanno deciso di aderire considerando la riscossione come una entrata già persa.

Il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato, Matteo Biffoni, a Dicembre scorso aveva dichiarato "La scelta dello stralcio delle cartelle esattoriali non può essere a costo zero, serve un ristoro ai Comuni per le mancate entrate. Sono risorse in meno che lo Stato deve ristorare. La spesa corrente dei Comuni è già sotto grande stress, tagliarla significa togliere servizi ai cittadini, cosa che nessun sindaco vuole fare". Il Comune di Prato ha deciso di non aderire allo stralcio che avrebbe rottamato 700mila euro su quasi 4milioni di crediti vantati dall'amministrazione.

Cosa prevede la Legge di Bilancio 

Con la Legge di Bilancio 2023 è stato disposto l’annullamento dei debiti di importo residuo al primo Gennaio 2023 fino a 1.000 euro, risultanti dai singoli carichi affidati ad Agenzia delle Entrate Riscossione – ex Equitalia - dal 1 Gennaio 2000 al 31 Dicembre 2015 dai Comuni. L’annullamento opererebbe solo per la parte relativa a sanzioni, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e interessi di mora, e per la parte relativa ai soli interessi per le sanzioni amministrative, comprese le violazioni da Codice della Strada. Il Legislatore ha previsto la facoltà per i Comuni di non applicare tali disposizioni. 

Chi ha rifiutato e chi ha aderito

Il capoluogo della Toscana ha votato contro. Il Comune di Firenze ha deciso di non applicare lo stralcio delle cartelle esattoriali previsto dal Governo e di non avvalersi della facoltà contenuta nella Legge di Bilancio 2023. L’assessore al bilancio Giovanni Bettarini ha spiegato “E’ una scelta di equità e di rispetto perché stralciare queste somme significa mettere sullo stesso piano coloro che adempiono ai propri doveri pagando integralmente e puntualmente imposte, tasse, tariffe e multe con chi al contrario ha preferito fregarsene per anni. La politica della nostra Amministrazione comunale è quella di disincentivare l’infedeltà fiscale addebitando a chi non paga anche i costi che la pubblica amministrazione sostiene per il recupero delle somme”. Dalle verifiche effettuate da Palazzo Vecchio risulta che il residuo debito per le cartelle non riscosse per somme inferiori a 1.000 euro comprese fra il 2011 e il 2015 ammonta ad oltre 5 milioni e 300mila euro.

Anche Empoli ha rifiutato lo stralcio con i voti contrari di Fratelli d'Italia e Centrodestra per Empoli. La sindaca Brenda Barnini ha spiegato "L'applicazione, nel nostro caso, porterebbe con sé un annullamento per circa 200mila euro di interessi per sanzioni al Codice della strada. Non avremo benefici a livello di bilancio dell'ente e il messaggio che daremo è che chi ha pagato la sanzione nei tempi è uguale a chi arriva a pagarla, eventualmente senza interessi, a distanza di anni. E non vogliamo passi questo messaggio anche perché si tratta di Codice della strada e se si è preso la sanzione è perché abbiamo trasgredito alla norma".

Arezzo ha aderito. I gruppi consiliari di maggioranza hanno deciso di aderire allo stralcio delle cartelle esattoriali "L’amministrazione Ghinelli ha ritenuto opportuno, e coerente con le iniziative del governo di alleggerimento della pressione fiscale maturata e di difficile esazione, aderire a questo stralcio non procedendo alla possibile disapplicazione della norma nel Comune di Arezzo. Da rilevare che tale stralcio non determina ripercussioni negative sulle finanze dell’Ente in quanto tali crediti erano già stati considerati di difficile se non impossibile riscossione. L’importo delle sanzioni e interessi oggetto dello stralcio ammonta a 3,6 milioni di euro mentre la quota che rimane ancora da riscuotere a circa 8 milioni di euro".


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