Politica mercoledì 29 marzo 2017 ore 16:25
Mdp si schiera contro i capilista bloccati
Per il governatore toscano Enrico Rossi la legge elettorale non deve essere una "democrazia dei capi". E sul Mattarellum: "Il Pd dica cosa pensa"
FIRENZE — Il governatore toscano Enrico Rossi entra a gamba tesa nel dibattito sul Mattarellum spiegando al proposito che "bisognerebbe capire anche dal Pd cosa si pensa. Perché Orlando ha detto che bisogna mettere da parte il Mattarellum, perché tanto non va avanti e perché sono contrari e non ci sono le forze per poterlo votare. Quindi, non vorrei che riproponendolo si allungasse il brodo" ed "è stato già allungato di una settimana".
Rossi ha quindi spiegato quale sia il proprio punto di vista sulla legge elettorale: "Sono favorevole a una legge che dia un premio di maggioranza di coalizione e sono favorevole prima di tutto al fatto che si tolgano i capilista bloccati". I capilista, ha detto, "non sono il Mattarellum, perché per far decidere i cittadini ci sono due strade: quella dei collegi uninominali piccoli, oppure il ritorno alle preferenze. Non possono essere i capi partito né i leader, a decidere chi andrà in Parlamento. Bisogna che siano i cittadini a decidere".
Il terreno su cui si gioca la definizione della legge elettorale, ha spiegato ancora Rossi, è quello della rappresentanza dei cittadini: "Collegi da 600mila persone con un candidato capolista è un modo per non avere quel rapporto fra cittadini e deputati che invece io ritengo necessario che ci sia. Quello è il cuore della democrazia".
Va invertito, ha detto ancora il governatore toscano, il sistema con cui si arriva in Parlamento: "Un candidato capolista in 10 collegi non può essere soltanto che un personaggio televisivo - ha aggiunto - Mentre abbiamo bisogno di meno personaggi televisivi e più di candidati che crescono sul territorio, e che poi diventano deputati perché conoscono i problemi del territorio a menadito". Secondo Rossi, "oggi invece si fa il contrario, si va in televisione, non si conoscono i problemi del territorio e si vuole comandare. Questa è una democrazia da vassallaggio, c''è un imperatore che nomina il vassallo sul territorio. È la democrazia dei capi che a me non piace, e quindi sono contrario".
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