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Attualità sabato 12 novembre 2022 ore 18:05

Melanoma, il tumore è in aumento anche in Toscana

In Toscana il melanoma è il più frequente dei tumori prima dei 50 anni presso la popolazione maschile e terzo nelle donne della stessa fascia di età



FIRENZE — Tutto esaurito per la giornata di visite gratuite e di sensibilizzazione sul melanoma, organizzata presso gli ambulatori del reparto di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva - Melanoma & Skin Cancer Unit, all’interno dell’ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze. Il Progetto Link Me, nato nel 2020 su iniziativa dell’Intergruppo Melanoma Italiano è in 7 città italiane, tra cui Firenze.

Cosa è il melanoma

Un tumore maligno della cute con un’incidenza in costante crescita in tutto il mondo sia nel sesso maschile (+4.4% per anno), che in quello femminile (+3.1% per anno), è dovuto alla trasformazione maligna delle cellule presenti nello strato più profondo dell’epidermide, dette melanociti.

In Toscana il melanoma è il più frequente di tutti i tumori prima dei 50 anni presso la popolazione maschile e terzo nelle donne della stessa fascia di età. Inoltre, il melanoma cutaneo è un tumore importante anche nelle classi d’età più giovani: quasi il 50% dei casi è, infatti, diagnosticato entro i 59 anni di età.

L’aumento di incidenza del melanoma registrato in Italia ed in Europa è stato registrato anche in Toscana, per entrambi i sessi, ed è avvenuto a carico delle forme “sottili”, cui non ha tuttavia corrisposto una riduzione delle forme di melanoma “spesso”, che presentano tassi di incidenza sostanzialmente stabili nel tempo (Qui per Approfondire). In Toscana la sopravvivenza relativa a 5 anni su base di popolazione è di circa l’85%, in linea con i più alti valori italiani.

Nella nostra regione i casi prevalenti, ovvero i casi di melanoma presenti nella popolazione, sono circa 11.000, e ogni anno si stimano circa 1.500-2000 nuovi casi attesi – spiega Lorenzo Borgognoni, direttore della Melanoma & Skin Cancer Unit dell’ospedale Santa Maria Annunziata, presente questa mattina presso gli ambulatori insieme agli altri medici della struttura - Il melanoma non è una patologia stagionale; è fondamentale, quindi, effettuare l’autoesame della superficie corporea e controllarsi i nei, non solamente nel periodo estivo, quando andiamo al mare e magari ci accorgiamo di un neo che è cambiato ma durante tutto l’anno. Il melanoma può insorgere anche indipendentemente dalle scottature e in zone non fotoesposte. Quando ci si accorge che un neo cresce, cambia di colore, di forma o di dimensione, bisogna rivolgersi immediatamente al proprio medico curante e se necessario approfondire con una visita dermatologica - prosegue il dott. Borgognoni - Le armi fondamentali per la lotta al melanoma rimangono la prevenzione e la diagnosi precoce. Un melanoma asportato precocemente, quando ha uno spessore istologico di Breslow inferiore a 1 mm, è guarito nel 95% dei casi, una percentuale altissima in campo oncologico”.

La Melanoma Unit dell’ospedale Santa Maria Annunziata in qualità di Centro di riferimento regionale per il melanoma è in stretto collegamento funzionale, secondo il modello della ‘rete oncologica’, con le strutture di Dermatologia di tutta la Toscana.

Il melanoma è il tumore a più rapido incremento di incidenza nella popolazione di pelle bianca, con un’incidenza che raddoppia ogni 10-15 anni, tanto che si è anche parlato di “epidemia” del melanoma - sottolinea Borgognoni - Ma questo aumento non deve spaventare. In questi ultimi anni abbiamo registrato un aumento di diagnosi ma è anche vero che le cure per il melanoma sono nettamente migliorate”.

“Purtroppo tra i tanti effetti secondari della pandemia da COVID-19 non si può dimenticare l’impatto che ha avuto il virus sui nostri ospedali che si sono trovati a gestire l’iperafflusso di pazienti positivi, a scapito delle attività ordinarie, così come l’attività di diagnosi precoce del melanoma” afferma il Prof. Ignazio Stanganelli Direttore Skin Cancer Unit IRCCS IRST Istituto Tumori Romagna, Professore Associato dell’Università di Parma e Presidente dell’Intergruppo Melanoma Italiano (IMI), “Proprio uno studio dell’IMI ha evidenziato come nel trimestre febbraio-aprile 2020, in confronto allo stesso periodo del 2019, il numero di prime visite e biopsie effettuate sia diminuito del 30% ed è stata registrata una diminuzione del 20% delle diagnosi di melanoma, con un potenziale incremento di neoplasie cutanee diagnosticate in fase avanzata o tardivamente”.

La mattinata che ha visto un’ottima rispondenza della cittadinanza alla consulenza e ai suggerimenti dei medici contro il melanoma, è stata anche l’occasione per chi ha preso parte alle visite gratuite di ricevere informazioni sull’importanza della prevenzione nonchè aggiornamenti scientifici sul melanoma, sia direttamente dai medici presenti sia grazie anche a collegamenti video trasmessi per l’occasione. Le ultime novità tecniche di chirurgia radio-guidata ed elettrochemioterapia sono state presentate da Borgognoni, è poi intervenuto in video Nicola Pimpinelli, direttore della Dermatologia di Firenze, che ha sottolineato il ruolo fondamentale del dermatologo per una corretta diagnosi precoce del melanoma e per la presa in carico iniziale del paziente. Sempre in video Raffaella Grifoni della Oncologia Medica dell’ospedale Santa Maria Annunziata ha riferito dei grandi progressi fatti negli ultimi anni nelle terapie mediche per gli stadi avanzati di malattia grazie a nuove terapie target - cioè a bersaglio molecolare - e immunologiche. È intervenuta anche Daniela Massi, direttore delle Anatomia Patologica di Careggi che ha riportato le più recenti acquisizioni dal mondo della ricerca e sulla caratterizzazione molecolare del melanoma, a sottolineare l’importanza di una stretta collaborazione tra il mondo della clinica, del laboratorio e della ricerca. 


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