Politica domenica 11 febbraio 2024 ore 11:00
Politica come servizio, addio a Beppe Matulli
Gli ideali calati nella quotidianità dell'amministrare: questa una sua cifra distintiva dalle amministrazioni locali al parlamento
FIRENZE — La politica come servizio, come luogo privilegiato dell'agire calando gli ideali nella quotidianità dell'amministrare: è una delle cifre distintive nella carriera di Giuseppe Matulli, Beppe per tutti coloro che lo hanno conosciuto direttamente e non, spentosi all'età di 86 anni.
Il cordoglio istituzionale ma non solo scorre in mille rivoli in tutta la Toscana. Vicesindaco a Firenze in era Leonardo Domenici, sindaco a Marradi, assessore a Scandicci, e poi parlamentare, consigliere regionale, docente, attivo al ministero della pubblica istruzione e ancora presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza.
Alfiere della Democrazia Cristiana con approdo nel Partito Democratico, così lo ricorda il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: “Con Beppe Matulli se ne va un uomo da cui ho tratto tanti e bellissimi insegnamenti. Se ne va un politico di cui mi ha sempre colpito la grande forza ideale che era capace di calare nella concretezza dell’amministrare, dando a questa una visione sempre a favore della cittadinanza”.
“L’ho conosciuto meglio e più profondamente durante gli anni in cui siamo stati insieme nella giunta del Comune di Firenze guidata da Leonardo Domenici – prosegue il presidente Giani – Beppe era vicesindaco, e lì ho potuto apprezzarne la grande visione di modernizzazione che aveva della città. Con lui è andata avanti un’opera a me molto cara, la tramvia Firenze-Scandicci, i cui progetti erano stati finanziati quando ero assessore alla mobilità".
Ancora: "Accanto alla cultura del buon governo, Beppe poneva sempre il suo profondo ideale legato all’antifascismo e all’impegno dei cattolici popolari. Espressione del mondo cattolico progressista che a Firenze ha avuto figure come, oltre a Giorgio la Pira, padre Ernesto Balducci, portatori illuminati del cattolicesimo radicato nella società civile, Matulli si è posto come leader carismatico della sinistra cattolica formando tanti allievi".
"Beppe – conclude Giani - aveva i piedi ben piantati per terra e lo sguardo lanciato oltre e in alto, e da questa sua posizione non ha mai smesso di dare il proprio contributo alla politica, fino all’ultimo periodo della sua vita, accettando la carica di assessore a Scandicci e portando avanti sempre il suo impegno nelle associazioni antifasciste e come presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza. Per tutto questo lo ringrazio e mi stringo ai familiari esprimendo le condoglianze di tutta la giunta toscana”.
E proprio dalla giunta toscana giunge il cordoglio della vicepresidente e assessore con delega all'agricoltura, Stefania Saccardi: "Lo porterò sempre con me e lo ritroverò ogni volta in cui la politica si alza dalla banalità e prova a volare alto e a disegnare il futuro”, sono le sue parole.
“Ci lascia un uomo dalle grandi doti morali, servitore della cosa pubblica che nel suo lungo percorso politico e istituzionale ha avuto sempre al centro l’attenzione per le persone e i valori fondanti la nostra Repubblica", ha ricordato il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo. E ancora: "Lascia un vuoto enorme, ai familiari, agli amici, ai compagni di partito vanno le mie sincere e profonde condoglianze e quelle di tutto il Consiglio regionale”.
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