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Politica venerdì 11 dicembre 2015 ore 14:30
Riforma della sanità sulla rampa di lancio
La commissione sanità ha approvato il testo: accolti oltre 100 emendamenti, abrogata la legge 28. Novità per le sedi Asl, stabilizzazione dei precari
FIRENZE — Dopo quattro giorni di sedute interamente dedicate all'esame degli emendamenti, il testo finale della riforma del sistema sanitario toscano ha avuto il via libera a maggioranza della commissione sanità del Consiglio regionale, presieduta da Stefano Scaramelli. L'approvazione definitiva è prevista per la prossima settimana, l'aula è convocata per martedi 15 e mercoledì 16 dicembre.
La proposta di legge inviata al consiglio venti giorni fa dall'assessore alla salute Stefania Saccardi è stata modificata accogliendo oltre 100 emendamenti, di cui 85 presentati dal Partito democratico e una ventina da altri partiti, come Forza Italia e M5S. Le modifiche richieste del Partito democratico hanno accolto il 70 per cento delle osservazioni esterne raccolte dalla commissione durante gli incontri sul territorio e durante le audizioni a Palazzo Panciatichi con gli operatori della sanità, le associazioni e i sindacati.
Alla fine gli articoli sono 150 e riprendono alcune delle linee strategiche già indicate nella prima legge di riordino, la n.28 approvata nel marzo scorso: riduzione delle Asl da 12 a 3, mantenimento di tutti gli ospedali esistenti sul territorio, sviluppo dei servizi territoriali con un ruolo chiave affidato ai sindaci tramite le zone distretto, istituzione dei dipartimenti e della rete pediatrica regionale. Fra le novità principali introdotte dalla commissione consiliare, il riequilibrio delle risorse in funzione dei bisogni dei singoli territori per garantire qualità ed efficienza anche nelle zone montane, di confine e sulle isole, l'istituzione, fra i dipartimenti, anche di quello infermieristico e di quello dei servizi sociali, i pronto soccorso messi in rete, li bilancio delle Asl e l'operato dei direttori generali sottoposto alla verifica della terza commissione del consiglio regionale, la prevenzione interamente svolta a livello di distretto.
Novità di rilievo anche per le sedi legali delle nuove macro Asl (Toscana centrale, Toscana nord ovest e Toscana sud-est) e per i dipendenti (attualmente 53mila).
La riforma prevede infatti che, oltre alle tre sedi legali (provvisoriamente collocate a Firenze, Pisa e Arezzo), siano istituite anche sedi operative delle direzioni aziendali in tutti i territori.
Per quanto riguarda invece il personale, la legge di riforma prorogherà fino al 2018 i contratti di tutti i lavoratori precari in servizio nelle strutture sanitarie pubbliche toscane, disponendo però che la giunta regionale, entro 90 giorni dall'approvazione, apra le procedure di concertazione con le parti sociali per procedere con la definitiva stabilizzazione. L'accorpamento delle aziende quindi non metterà a rischio posti di lavoro coperti attualmente da contratti di lavoro a tempo determinato.
La commissione ha dato il via libera anche all'art.131, quello che prevede l'abrogazione della legge 28/2015, la stessa di cui hanno chiesto l'abrogazione anche comitati, movimenti e tutti i partiti politici dell'opposizione (Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega, Sì Toscana a sinistra e M5S) raccogliendo oltre 55mila firme.
"Al momento del voto però in commissione erano presenti solo i rappresentanti del Pd, che hanno votato a favore dell'abrogazione, e quelli del Movimento 5 Stelle, che hanno votato contro per non compromterre il referendum - ha raccontato Stefano Scaramelli - Quindi possiamo dire che, alla fine, è stato il Pd a votare l'abrogazione la legge 28".
La parola adesso passa al Consiglio: durante le sedute della prossima settimana potranno essere presentati nuovi emendamenti da sottoporre al voto. E non si escludono sorprese, soprattutto da parte del consigliere di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, sostenitore del referendeum e contrario alla riforma proposta dal Pd.
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