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Attualità venerdì 28 ottobre 2022 ore 18:40

Rsa toscane piegate dalle bollette alle stelle

Un momento della manifestazione
Un momento della manifestazione

Sono 322 le strutture che sul territorio regionale accolgono 12.000 anziani. Coi rincari per loro la scelta è fra chiudere o aumentare le rette



FIRENZE — Sono 322 le residenze sanitarie assistenziali (Rsa) che operano in Toscana fra pubbliche, profit e no profit ospitando 12.000 anziani. Ebbene: sono stremate dal caro bollette, con costi dell'energia che pesano sempre di più e che le hanno portate in piazza Duomo per manifestare tutto il loro disagio. Un esempio? In una Rsa di Prato nel bimestre Agosto-settembre le spese energetiche sono aumentate di 28mila euro, a fronte di contributi previsti dal Decreto Aiuti Ter di 1.200 euro. 

E allora loro si trovano a un bivio che non vogliono: “No alla scelta tra chiudere le Rsa o aumentare le rette, il danno non è soltanto per le cooperative ma è soprattutto per le persone”. A dirlo sono Anna Batini, presidente di Confcooperative Sanità Toscana, e Alberto Grilli, presidente di Confcooperative-Federsolidarietà Toscana, che hanno partecipato alla manifestazione di Rsa e Centri Diurni in piazza Duomo a Firenze, davanti alla sede della Regione Toscana. 

L'iniziativa ha visto scendere in piazza un ampio cartello di associazioni rappresentative delle strutture e dei servizi di assistenza sanitaria, socio sanitaria, e non solo, profit e no profit: Uneba-Toscana, Aret-Asp, Anaste, Arsa, Arat, Agespi, Confcooperative Sanità Toscana, Confcooperative-Federsolidarietà Toscana, Agci-Solidarietà Toscana, Aiop.

“Le Rsa e i Centri Diurni svolgono un servizio pubblico ma i costi sono sempre più privati, a carico delle organizzazioni e delle famiglie. Col caro energia la situazione è insostenibile", sottolineano Batini e Grilli. E aggiungono: "E' assolutamente necessario che le istituzioni, a tutti i livelli, intervengano urgentemente. Stiamo assistendo ad un tentativo di scaricare sulle cooperative, sulle famiglie e sugli utenti le inefficienze del sistema. Abbiamo superato il punto di non ritorno”.

“Nel caso degli associati a Confcooperative-Federsolidarietà e Confcooperative-Sanità toscane - spiegano Batini e Grilli - la situazione di grande sofferenza interessa l’universo delle strutture e dei servizi afferenti gli ambiti sociale, socio sanitario, assistenziale, educativo, della salute mentale e delle dipendenze, dell’assistenza territoriale, dell’inserimento lavorativo".


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