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Attualità giovedì 09 aprile 2020 ore 17:00

Sondaggio toscani e Covid-19, le reazioni

Nel sondaggio di Demopolis più del 60% degli intervistati apprezza l'operato delle istituzioni nell'emergenza. Ma non tutti i sindaci sono soddisfatti



FIRENZE — I risultati del sondaggio di QUInews ToscanaMedia sulla fiducia dei cittadini toscani nei confronti del sistema sanitario e delle istituzioni alla prova dell'emergenza coronavirus ha destato vivo interesse anche nelle istituzioni toscane, a partire dai sindaci. Ne abbiamo raggiunti alcuni telefonicamente e abbiamo chiesto una valutazione dei dati anche all'assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi. 

Tutti hanno detto di comprendere la forte preoccupazione dei cittadini per il rischio di contagio (il 71% del totale) e per le conseguenze economiche dell'epidemia (il 67%) ma diverse sono state le reazioni ai dati sull'apprezzamento dell'operato di Governo (68%), Regione (61%) e Comuni (63%)

Per Stefania Saccardi (italia Viva), i numeri vanno letti in chiave positiva: "Le persone hanno capito il senso delle restrizioni e si rendono conto che un valore primario come la salute in questo momento ha una preminenza rispetto a tutti gli altri aspetti - ci ha detto Stefania Saccardi - Questo era indispensabile perché senza la collaborazione delle presone non sarebbe stato pensabile affrontare la situazione di emergenza dovuta al coronavirus". 

Dal sondaggio - realizzato dall'Istituto Demopolis diretto da Pietro Vento - emerge anche una sostanziale fiducia nel sistema sanitario toscano. Promossi a pieni voti dal 51% degli intervistati gli ospedali toscani, i medici di famiglia (68%) e il volontariato (90%) mentre più carente risulta l'opinione verso i distretti sanitari e le strutture di medicina territoriale, giudicati ottimi solo nel 28% dei casi.

"Il sistema sanitario è stato fortemente messo alla prova ed è normale che ci sia più sofferenza nell’organizzazione dell'assistenza sul territorio perché è più complicata: è diffusa e coinvolge più più soggetti. Comunque io credo che il territorio abbia gestito bene l'emergenza perché senza quello i risultati complessivi che stiamo verificando non ci sarebbero stati. Posso dire che la Toscana ha messo in campo anche iniziative supplementari rispetto a quelle indicate dal governo: le ha implementate e migliorate"

Tra i sindaci intervistati è comune la preoccupazione per la tenuta dell'economia, in vista della "fase 2" dell'emergenza, ma per il resto le valutazioni variano da Comune a Comune. Vediamo come.

Per il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni (Pd) "fa piacere che oltre la metà dei Toscani apprezzi l'operato dei sindaci perché sono state settimane complicatissime e nessuno, nemmeno Xi Jinping o Trump avevano la cassetta degli attrezzi per gestire l'emergenza, figuriamoci i sindaci!". Per Biffoni non va sottovalutato il timore nutrito da molti cittadini per le ripercussioni economiche dell'emergenza: "Hanno ragione perché l'emergenza sanitaria è strettamente legata a quella economica. Parlo non solo da sindaco ma anche da presidente di Anci e sono preoccupato allo stesso modo per il tessile pratese, per la nautica in Versilia, per il settore dei mobili a Quarrata e per il conciario di Santa Croce, solo per fare qualche esempio. Per non parlare delle piccole imprese, degli estetisti, dei parrucchieri dei bar e dei ristoranti. I dati che emergono dal sondaggio ci dicono che dobbiamo subito stabilire come ripartire per garantire la sicurezza di chi lavora e la solidità delle imprese". 

Molto diversa la lettura del sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna (centrodestra) sulla valutazione positiva dei sindaci espressa "solo" dal 63% dei toscani: "E' deludente, per me nella scala di apprezzamento i sindaci dovevano essere molto più in alto del Governo. Deludenti sono state anche le misure economiche annunciate: i 4,3 miliardi ai Comuni sono un anticipo di cassa e anche i 400 milioni per aiutare i cittadini in difficoltà vanno bene ora ma certo non possono bastare!". Anche sull'emergenza economica, per il primo cittadino di Grosseto non è ottimista: "Io direi che il problema di come ripartire pesa per il 90% senza nulla togliere all'aspetto sanitario che è di primaria importanza. Vengo ora da una videoconferenza con le categorie economiche che sono preoccupatissime".

Il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi (Fratelli d'Italia) si dice "a fianco di Governo e Regione sulla gestione dell'emergenza e in un momento così non potrebbe essere altrimenti anche se devo riconoscere che gli eccessivi chiarimenti sui singoli aspetti dei decreti, ad esempio, sulla possibilità di uscire sul marciapiede a pochi metri da casa, alla fine rischia di allentare la presa su misure restrittive necessarie per contenere il contagio del coronavirus: meglio forse lasciare il compito di capire come attuare il provvedimento al buon senso delle istituzioni". Accolti con favore anche dal primo cittadino di Pistoia i dati sull'operato dei sindaci: "Mi fa piacere che il 63% dei toscani promuova i sindaci. Sono state settimane durissime e avere una popolazione che accoglie restrizioni importanti alla propria libertà non è scontato". E sulla fiducia nel sistema sanitario aggiunge: "Bene le assunzioni di medici e infermieri: prendiamo atto che forse qualche ospedale era sottodimensionato. E se posso, un ringraziamento a tutti i professionisti sanitari e anche a chi, come le donne e gli uomini delle pulizie, lavorano negli ospedali". 

Il timore per la tenuta del sistema economico nell'opinione della maggioranza dei toscani messo in luce dal sondaggio di Demopolis è condivisa anche da Angelo Zini (Pd), sindaco di Portoferraio e presidente della conferenza dei sindaci dell'Isola d'Elba per la sanità: "Credo che per quanto riguarda le misure restrittive per arginare il contagio il Governo abbia avuto qualche tentennamento all'inizio ma che vadano nel complesso lette comunque positivamente. Ho qualche critica in più da fare sui provvedimenti economici per cittadini, imprese ma anche enti locali. I Comuni dovranno sopportare un peso notevole. Capisco la sospensione dei tributi ma questo non basta, servono risorse per creare fondi di garanzia e i Comuni possono agire solo se il Governo prende i provvedimenti adeguati e di ampio respiro". Positiva, anche per Zini, la valutazione positiva dell'operato dei sindaci emersa nel sondaggio che premia "l'impegno che mettiamo ormai da settimane nell'attuare tutte le misure necessarie per arginare il contagio da coronavirus, anche grazie alle misure adottate con le ordinanze quasi quotidiane della Regione e al dialogo costante che abbiamo con l'Asl". 

Proiettata sul futuro la lettura che il sindaco di Pontedera Matteo Franconi (Pd) fornisce dei dati emersi dal sondaggio: "La fiducia mostrata da oltre la metà dei cittadini toscani nei confronti delle istituzioni in questa emergenza sanitaria dimostra quanto sia importante che il Governo continui a emanare provvedimenti che poi la Regione e i Comuni attuano in questa successione. La filiera funziona. Ora, però, occorre dare continuità alle misure adottate soprattutto nell'aiuto alle famiglie messe in ginocchio dall'emergenza: qui da noi in cinque giorni abbiamo avuto 1.000 richieste di buoni spesa su un totale di 12.500 nuclei familiari. Di quei 1.000, prima della crisi, solo il 10.5 era seguito dai servizi sociali. Vuol dire che sempre più persone avranno bisogno di aiuto e lo dobbiamo garantire". 


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