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Attualità lunedì 23 gennaio 2023 ore 15:25

Sciopero benzinai, ecco quando scatta la serrata

Sciopero di 48 ore confermato con diverse modalità per gli impianti che si trovano sulla rete stradale ordinaria e lungo la rete autostradale



FIRENZE — Distributori di carburante chiusi per sciopero anche in Toscana che porterà alla chiusura degli impianti alle 19 di martedì 24 Gennaio alle 19 del 26 Gennaio per la rete ordinaria e dalle 22 del 24 Gennaio alle 22 del 26 Gennaio per la rete autostradale.

La Faib Confesercenti Toscana, il sindacato più rappresentativo della categoria, ha confermato la partecipazione alla protesta attraverso le parole del presidente regionale Marco Princi che ha fatto anche i conti in tasca ai gestori degli impianti. Per quanto riguarda i conti in tasca agli automobilisti, ricordiamo che Toscanamedia pubblica ogni settimana i prezzi in ciascuna provincia. Qui il borsino aggiornato al 21 Gennaio 2023 sui dati rilevati dal Ministero dello sviluppo economico

“Non vogliamo più passare per speculatori e furbetti, quando i nostri prezzi alla pompa non vengono certo decisi a piacere del gestore. Speculatori e furbetti da controllare da parte del governo con assurdi cartelli, gli ennesimi, e sanzioni spropositate per aumenti che sono chiaramente legati solo al ritorno delle accise. Per questo scioperiamo, sperando che i consumatori capiscano che noi siamo dalla loro stessa parte della barricata” questa la posizione di Faib Confesercenti Toscana, 

“Il governo si stupisce per la nostra intransigenza viste le loro aperture, ma dopo l’ultimo tavolo romano sono stati riconfermati l’obbligatorietà dell’esposizione del cartellone, in aggiunta alla previsione di esposizione di un QR-Code, e la rimodulazione in riduzione delle sanzioni. Una soluzione che è evidentemente un passo indietro rispetto agli impegni presi, sempre in sede di confronto con il governo, che avevano spinto Faib a mantenere congelata ogni decisione in merito allo sciopero. L’introduzione del cartello del prezzo medio introdotto a seguito delle polemiche seguite alla reintroduzione delle accise, è un adempimento aggiuntivo ai tanti altri; ricordiamo che oggi il gestore ha una decina di adempimenti fiscali ed amministrativi, dalla comunicazione prezzi alla trasmissione telematica dei corrispettivi, dalla bollatura degli erogatori all’esposizione dei prezzi sulle carreggiate sugli impianti fino all’esposizione dei differenziali, alla fattura elettronica. Dunque, nessuna contrarietà alla trasparenza, a patto che questa non si trasformi in nuovi appesantimenti gestionali a carico dei benzinai e conseguenti nuove sanzioni”. 

La ripartizione del costo del carburante

Il presidente Faib conclude così la nota che conferma lo sciopero “Forse sarà bene anche ricordare di quali mirabolanti guadagni stiamo parlando per i gestori. Su un rifornimento di 20 euro, 11,72 euro pari al 59% vanno allo Stato, 7,9 euro pari al 39% vanno alle compagnie petrolifere ed infine 0,38 euro lordi pari al 2% vanno al gestore”.

Lo scorso 19 Gennaio dall'ennesimo tavolo convocato al ministero delle imprese e del made in Italy con le organizzazioni di categoria Fegisc-Anisa, Fegica e Faib Confesercenti era arrivata una fumata nera con la decisione di chiudere le pompe per 48 ore.


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