Attualità venerdì 02 giugno 2017 ore 16:17
Sentenza stoppa concorso, il Ministero la impugna

Il tribunale di Firenze ha sospeso il concorso per cancelliere bandito dal ministero della Giustizia perché non erano ammessi gli stranieri
FIRENZE — E' finito davanti ai giudici il concorso per 800 posti da cancelliere bandito dal ministero della Giustizia: il tribunale di Firenze lo ha sospeso ordinando di ammettere alle prove i candidati comunitari e gli stranieri in regola che erano stati esclusi. Ma il ministero ha impugnato la sentenza e martedì 6 giugno ci sarà l'udienza.
Il concorso è iniziato l'8 maggio e le prove sono proseguite fino al 24, le domande presentate sono state 308.385. La platea dei partecipanti era composta per il 61 per cento da donne e il 39 per cento da uomini, per il 68 per cento da candidati del sud, il 21 per cento del centro e l'11 per cento del nord. Nessuno straniero, però, perché il bando prevedeva il possesso della cittadinanza italiana.
E' stata una signora albanese, Mehillaj Orkida, che si è opposta e l'associazione "L'altro diritto" ha prima presentato una diffida al ministero in cui si specificava che la richiesta della cittadinanza italiana costituisse una discriminazione vietata dalla normativa italiana e dai Trattati Ue.
Risposte non ne sono arrivate ed è così partito il ricorso. Il 27 maggio, il tribunale di Firenze, con un'ordinanza firmata dal giudice Stefania Carlucci in cui si richiama giurisprudenza della Cassazione e della Corte di Giustizia Ue, ha sospeso il concorso ordinando di ammettere i candidati comunitari e quelli sprovvisti della cittadinanza italiana.
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