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Attualità martedì 09 agosto 2022 ore 18:50

La siccità attenta anche agli alberi di Natale

abeti del casentino
Gli abeti del Casentino

Gli asset strategici dell'economia agricola toscana sono stati piegati da caldo torrido e mancanza d'acqua. Tra loro anche gli abeti natalizi



FIRENZE — La siccità attenta anche agli alberi di Natale, gli abeti che in Casentino sono tra gli asset strategici dell'economia agricola toscana. Ma non solo: la vendemmia è iniziata con anticipo e la resa sarà ridotta, mentre gli olivi sono sotto scacco con sempre maggiore necessità di irrigazione di soccorso.

Secondo Coldiretti Toscana la produzione agricola stagionale è stata ridotta, danneggiata o compromessa per un 30%. E ora si guarda con preoccupazione alle ripercussioni future del mix di temperature torride e scarsissime precipitazioni, con fiumi e corsi d’acqua a secco.

Per l’agricoltura toscana i contraccolpi sono dietro l'angolo. Vino e florovivaismo rappresentano da soli il 57% dell’intero valore della produzione agricola regionale. L’olio che vale invece il 5%. Sono questi, spiega il presidente dell'organizzazione Fabrizio Filippi, i tre settori di traino dell'economia agricola toscana, quelli a più alto valore aggiunto e spiccata vocazione internazionale. E lì la siccità picchia.

Il destino della precoce vendemmia non è mai stato così incerto. All’Isola Elba ed in Versilia le prime aziende hanno già iniziato a raccogliere le uve di pinot nero, ma la resa sarà inferiore pur se i vini si annunciano di ottima qualità.

L'olivicoltura, diffusa su 100mila ettari di superficie coltivata con 15 milioni di piante, più che l’assenza di piogge, ha sofferto le fiammate persistenti registrate dalla colonnina di mercurio. Il repentino esordio della stagione calda ha inciso negativamente sull’allegagione dei frutti, con colatura dei fiori fuori dall’ordinario sin da Maggio e poi con le piccole olive in fase di crescita che stanno cadendo a terra secche. 

Gli effetti della siccità si sono manifestati anche nel comparto del florovivaismo. L’ultima denuncia arriva dalle montagne del Casentino, la capitale della coltivazione degli abeti con oltre 1,5 milioni di piante. Le piante giovani sono compromesse mentre le piante più grandi si stanno seccando e se non pioverà tra 10 giorni saranno perse.


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