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Attualità martedì 24 marzo 2020 ore 15:40

Spesa fuori Comune? Solo se è il luogo più vicino

Il Viminale ha chiarito gli unici casi in cui si può "sconfinare". Tante le richieste di chiarimento dalla Toscana dopo la nuova stretta anti-Covid



FIRENZE — Dilemma spesa per tanti cittadini toscani dopo l'ultimo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha imposto il divieto di spostarsi dal Comune in cui ci si trova recependo un'ordinanza congiunta dei ministeri dell'Interno e della Salute. Una misura che, subito, si è scontrata con la conformazione geografica del territorio italiano, costellato di piccoli Comuni e frazioni spesso estesi su territori molto ampi. E la Toscana non fa eccezione tanto che, subito, molti sindaci sono stati subissati dalle domande dei cittadini che, per vicinanza o per la mancanza di supermercati nei loro centri abitati, sono abituati a "sconfinare" nei Comuni limitrofi per fare la spesa. 

Proprio il ministero dell'Interno, nella tarda serata di ieri, ha inviato alle prefetture una circolare in cui si chiarisce che si può fare la spesa si deve fare la spesa nel posto più vicino possibile a casa con l'obiettivo di contenere il più possibile gli spostamenti. 

In una lettera inviata dalla prefettura di Firenze ai Comuni della Città Metropolitana, sulla base della circolare ministeriale, si legge che nella casistica degli spostamenti ammessi rientrano quelli "per l'approvigionamento di generi alimentari nel caso in cui il punto vendita più vicino e/o accessibile alla propria abitazione sia ubicato nel territorio di altro Comune". 

Il problema era già stato segnalato ai rispettivi prefetti da molti sindaci toscani.

Già in mattinata anche il sindaco di Siena Luigi de Mossi aveva scritto su Facebook di aver "parlato con il Prefetto del problema degli abitanti dei comuni contermini che hanno il supermercato più vicino nel Comune di Siena. Siamo arrivati alla determinazione che, in caso di necessità come per esempio reperire le scorte alimentari è consentito recarsi in un diverso comune da quello di residenza. Ovviamente è necessaria l'autocertificazione che specifichi detta necessità".

Chiarimenti analoghi erano arrivati in mattinata anche per le richieste di chiarimento arrivate da tanti cittadini nelle province di Arezzo, Pisa e Lucca, anch'esse caratterizzate dalla presenza di piccoli Comuni e frazioni sparse. 

Nella provincia di Prato, avevano fatto rumore, ieri, le richieste dei sindaci di Cantagallo Guglielmo Bongiorno e di Carmignano Edoardo Prestanti: entrambi avevano segnalato il problema alla Prefettura di Prato: a Cantagallo per l'assenza di supermercati nel territorio comunale e a Carmignano per la presenza di un unico, piccolo, punto vendita. Anche loro, tramite i rispettivi profili Facebook, hanno segnalato ai cittadini il chiarimento.  


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