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Attualità sabato 18 febbraio 2023 ore 15:55

Elettrice Palatina svelata a Palazzo Vecchio

La statua realizzata nel 1977 è stata esposta a Palazzo Pitti, poi al Canto de' Nelli e nella cripta di San Lorenzo, nel 2023 arriva a Palazzo Vecchio



FIRENZE — Palazzo Vecchio ha accolto la statua di Anna Maria Luisa de’ Medici, più nota come Elettrice Palatina, al cui celebre Patto di Famiglia si deve l'eredità del patrimonio artistico e culturale che tutto il mondo ama e visita ogni anno nel capoluogo toscano.

"Non solo Firenze, ma tutta la Toscana vivrà i festeggiamenti per l'Elettrice Palatina nei giorni intorno all’anniversario della sua morte avvenuta il 18 Febbraio del 1743" ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha reso omaggio ad Anna Maria Luisa de' Medici nelle Cappelle Medicee, e poi in Palazzo Vecchio dove ha partecipato insieme al sindaco Dario Nardella alla cerimonia di scoprimento dell’opera di Salimbeni che si è svolta nel Cortile della Dogana.

Da Palazzo Pitti alla cripta di San Lorenzo a Palazzo Vecchio. Lo scultore Raffaello Arcangelo Salimbeni vinse un concorso bandito dall’amministrazione nel 1945 per rendere omaggio all’Elettrice Palatina, si dovette attendere la stipula di una convenzione con il Comune e l’opera in marmo fu realizzata tra il 1965 e il 1977. Nel 1985 la scultura venne esposta nell’atrio dello scalone Del Moro in Palazzo Pitti, dove restò per dieci anni prima del trasferimento al Canto de’ Nelli, tra il campanile di San Lorenzo e il mausoleo mediceo, sul basamento donato per l’occasione dall’antiquario Alberto Bruschi. A seguito della realizzazione della nuova uscita del museo delle Cappelle Medicee, venne trasferita nel sotterraneo della Basilica di San Lorenzo, nella cripta lorenese. Con la collocazione definitiva nel cortile della Dogana di Palazzo Vecchio, la scultura torna finalmente fruibile al pubblico.

L’inaugurazione si è svolta nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario della morte dell’ultima discendente della stirpe medicea, avvenuta il 18 Febbraio 1743. Presenti, tra gli altri, il sindaco Dario Nardella, la vicesindaca Alessia Bettini, l’assessora alla Cultura della Memoria Maria Federica Giuliani, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il senatore Paolo Marcheschi, il questore Maurizio Auriemma, il presidente del Consiglio comunale di Firenze Luca Milani, il direttore regionale musei della Toscana Stefano Casciu, la direttrice dei musei del Bargello Paola d’Agostino, il priore di San Lorenzo monsignor Marco Domenico Viola.

Senza l’Elettrice Palatina - ha detto il sindaco Nardella - Firenze non sarebbe oggi la città che conosciamo e un enorme patrimonio si sarebbe disperso. Una storia non abbastanza ricordata di straordinario amore per Firenze, ma anche di grande modernità. Per questo, oggi le tributiamo un doveroso riconoscimento attraverso la scultura di Salimbeni che rimarrà per sempre nel Cortile della Dogana di Palazzo Vecchio, affinché cittadini e visitatori possano conoscere la sua storia e capire cosa ha rappresentato l’ultima del Medici per Firenze e per la Toscana”.

Il governatore toscano ha sottolineato la volontà di dare seguito al volere dell’Elettrice a proposito della facciata della chiesa di San Lorenzo "Mi piacerebbe che si potesse realizzare una scenografia che per almeno un paio di mesi ci possa far vedere come, secondo i Medici, doveva essere la facciata di San Lorenzo”.

Giani ha ricordato le grandi virtù di Maria Luisa de' Medici “Era moderna, generosa e lungimirante da pensare alla funzione pubblica delle opere d'arte da parte del pubblico e anche dei "forestieri", a quello che sarebbe diventato il turismo così come oggi lo conosciamo. Se oggi a Firenze e in Toscana abbiamo concentrato un quarto del patrimonio artistico italiano lo dobbiamo a lei. Senza di lei la Toscana davvero non sarebbe quello che è. Per questo voglio che tutta la Toscana viva il suo ricordo, e che tante altre città della nostra regione, possano celebrarla in questo periodo con i festeggiamenti che merita”.

L’opera è stata ricollocata a Palazzo Vecchio dalla direzione Cultura e dalla direzione Servizi tecnici del Comune, sfruttando anche parte di un contributo privato erogato dalla Compagnia dei Semplici di Firenze a suo tempo per il restauro del basamento.

Anna Maria Luisa de’ Medici (1667-1743), figlia di Cosimo III, moglie dell’Elettore Palatino Johann Wilhelm von Pfalz-Neuburg, da qui deriva il nome di Elettrice Palatina con il quale è conosciuta, rimase vedova nel 1716. Sorella dell’ultimo granduca mediceo, Gian Gastone, che morì senza prole il 9 luglio 1737, era l’ultima discendente del ramo granducale mediceo. A seguito dell’estinzione della dinastia, il governo del Granducato di Toscana passò agli Asburgo-Lorena.

Fu così che l’Elettrice Palatina, il 31 ottobre 1737, stipulò con Francesco Stefano di Lorena il cosiddetto “Patto di famiglia”, con il quale cedeva al nuovo granduca l’ingente patrimonio di opere d’arte, libri e altri beni preziosi raccolto dai Medici in tre secoli di potere, a condizione che niente di quanto era “per ornamento dello Stato, e per utilità del Pubblico, e per attirare la curiosità dei Forestieri” venisse portato fuori dalla città e dal Granducato. Il suo gesto lungimirante evitò la spoliazione del patrimonio. 


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