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Attualità martedì 10 marzo 2020 ore 09:10

Gli autisti si attivano da soli contro il Covid-19

La rappresentanza sindacale di Ataf ha denunciato la mancanza di misure preventive ed ha deciso di attivarsi in modo autonomo con misure di emergenza



FIRENZE — Hanno chiesto all'azienda di prendere provvedimenti drastici per contrastare la diffusione del Coronavirus ad iniziare dalla chiusura delle porte anteriori e di un separatore nei pressi della cabina di guida, sono gli autisti del trasporto locale su gomma che adesso denunciano "Oggi ecco la sorpresa agghiacciante per i lavoratori Ataf: qui non si chiude la portiera anteriore, non ce n’è bisogno. Ebbene, non si blocca nemmeno la vendita a bordo, possiamo tranquillamente maneggiare i soldi senza il gel disinfettante e possiamo godere degli starnuti e dei colpi di tosse, evidentemente siamo immuni secondo loro".

Il coordinatore della Rsu, Gianluca Mannucci ha dichiarato "I lavoratori si sentono traditi, proprio in un momento dove il Paese intero corre ai ripari con misure straordinarie. Le misure adottate da Ataf sono considerate, da questa Rsu, ampiamente insufficienti e inadeguate. Pertanto abbiamo deciso di dotare in autonomia le vetture dei requisiti ritenuti corretti, come la chiusura della portiera anteriore. 350 vetture sistemate in poche ore".

La Rsu ha spiegato in una nota "Senza andare tanto lontano da Firenze, venerdì scorso Li-nea Spa era all’opera per mettere in atto le protezioni. Nel week end Busitalia Veneto, Umbria e Campania hanno emesso comunicati molto simili e semplici, con interdizione della salita dalla porta anteriore e tutto il resto. All’appello mancava solo Busitalia Toscana (Ataf) e la preoccupazione dei lavoratori cresceva per un silenzio devastante. Adotteremo in autonomia i provvedimenti necessari, domattina saremo nei depositi e poi ci sposteremo in piazza San Marco" hanno concluso le rappresentanze sindacali.

Massimo Milli, dalla segreteria provinciale Faisa-Cisal di Firenze rilancia un appello agli utenti del servizio pubblico "Mettiamo che uno di noi autisti venga trovato positivo. Siamo circa 800 autisti e ognuno di noi, in una giornata di lavoro, entra in contatto mediamente con almeno una decina di colleghi, tra deposito, cambi, cabine. E a loro volta ognuno di loro fa lo stesso. Tempo cinque giorni sarebbe da controllare o mettere in quarantena tutto il personale viaggiante, bloccando di fatto il servizio. Sicuri di volere questo? Vi assicuro che non è uno scenario impossibile. Quindi, per favore, se vi chiedono di rispettare qualsiasi disposizione, per la vostra e nostra sicurezza, fatelo... Potreste essere costretti ad andare a piedi per una ventina di giorni".


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