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Attualità giovedì 06 agosto 2015 ore 13:30
Inceneritore, la protesta ferma la riunione
Protesta per la terza Conferenza dei servizi che dovrà approvare l'inceneritore. Sì Toscana a sinistra e M5s chiedono di assistere ma li viene negato
FIRENZE — Enti riuniti in via Mercadante a Firenze per concedere le ultime autorizzazioni necessari alla costruzione del termovalorizzatore che sorgerà alle porte di Sesto Fiorentino. Dalla Regione alla Città metropolitana, dai Comuni di Sesto e Firenze all'Arpat.
Ed è contro le istituzioni che si sono scagliate le Mamme No Inceneritore, che hanno guidato la protesta di alcuni comitati della piana. Una protesta rumorosa, un vero e proprio "cacerolazo", per disturbare i tecnici riuniti per prendere le ultime decisioni sull'impianto.
E al grido "Senza la gente non si decide niente!!" e la richiesta dei manifestanti è quella di interrompere e sospendere la conferenza dei servizi e l'avvio di un percorso partecipativo che coinvolga anche la cittadinanza nella decisione di realizzare l'impianto.
Alcuni consiglieri regionali di Sì Toscana a sinistra e M5s hanno aperto un contenzioso chiedendo di poter assistere alla seduta che si tiene a porte chiuse. Come spiegato dal capogruppo sì Sì Toscana a sinistra Tommaso Fattori "la seduta non è ancora iniziata. Insieme ad alcuni consiglieri regionali M5s abbiamo chiesto, statuto della Regione alla mano, di poter assistere alla conferenza come uditori. Ci stanno dicendo che non è possibile e ne è nato un contenzioso sull'intera redazione della norma". Fattori ha sottolineato che "chiediamo che la conferenza venga sospesa e che si apra un percorso partecipativo che possa valutare le tante alternative all'incenerimento. In Toscana purtroppo governa il partito del no, è in particolare del no alla modernizzazione e ai nuovi metodi per lo smaltimento dei rifiuti alternativi ai termovalorizzatori".
Presente anche Rossano Ercolini, nobel 2013 per l'ambiente e direttore del Centro di ricerca Zero Waste di Capannori, che ha sottolineato che la richiesta è anche quella di incentivare le dette buone pratiche.
"La strategia rifiuti zero - ha detto ripete Ercolini - consente un risparmio in termini di spesa pro capite e un incremento di posti di lavoro 10 volte superiore alla costruzione di un inceneritore".
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