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Politica sabato 11 febbraio 2017 ore 16:30

Boccia da Firenze sfida Renzi sul congresso

Foto facebook Francesco Boccia

Il presidente della commissione bilancio della Camera all'evento "Può nascere un fiore": "Referendum interno se sarà un congresso autocelebrativo"



FIRENZE — Sono iniziati i lavori dell'evento "Può nascere un fiore" alla casa del popolo di San Bartolo a Cintoia. Una due giorni che proseguirà anche domani per elaborare idee e prospettive future per la sinistra.

Nella prima giornata il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia ha detto: "Il Pd deve mettersi sulle spalle gli italiani, non le smanie di potere di un gruppo dirigente che ha sbagliato. Il Pd è sempre stato il partito degli italiani, adesso sembra aver smarrito la strada e il senso della comunità. Lunedì deve essere messo il primo tassello verso l'idea di società che vogliamo raccontare, da sinistra. E per riuscirci serve un congresso vero, senza trucchi o scorciatoie ma un momento lungo di confronto che parta dai circoli e si concluda con le primarie tra fine giugno e settembre; farle prima significherebbe organizzare una farsa. Abbiamo il dovere di aiutare Gentiloni e di completare la legislatura". 

E ancora: "Ci saremmo tutti sorpresi se Renzi avesse annunciato un congresso lento. Ma di corsa per andare dove? Noi abbiamo bisogno di riflettere, di discutere, di confrontarci. Vogliamo fare un congresso vero e i congressi nel Pd durano dai 5 ai 7 mesi, non 5 settimane. Se non sarà così, se si vorrà fare un finto congresso, l'ennesima autocelebrazione, se decide tutto lui, noi reagiremo, ci batteremo nel partito come abbiamo fatto fino a ora, utilizzando lo statuto. Abbiamo già le firme per un referendum interno".

 “Oggi a Firenze stiamo facendo ciò che dovrebbe fare un grande partito della Sinistra: ragionare sui grandi cambiamenti e abbozzare il nucleo di una proposta sulle questioni dell'economia e del lavoro da presentare al paese”, ha detto il deputato Pd Francesco Laforgia, che ha organizzato l'evento fiorentino insieme a Filippo Fossati. 

“Il PD nei prossimi mesi faccia questo – ha aggiunto Laforgia - apra una discussione seria, che per noi è il congresso, su ciò che è accaduto in questi anni e su come ci rimettiamo in connessione con quei pezzi della società italiana da cui abbiamo divorziato. Non abbiamo bisogno di trasmettere le nostre nevrosi al paese. Il governo Gentiloni continui a governare, concentrandosi innanzitutto sulla questione sociale, perché il paese viene prima di tutto. Il parlamento faccia una buona legge elettorale per evitare la palude nella prossima legislatura. E il PD inauguri una fase congressuale che ha bisogno di un tempo adeguato per coinvolgere il popolo largo del centrosinistra. Su questo, dalla direzione di lunedì, ci aspettiamo parole chiare. Un'indicazione diversa rischierebbe di provocare una rottura nel partito che metterebbe a dura prova il progetto stesso del PD".

All'evento, che proseguirà anche domani, sono attesi anche gli interventi di Michele Emiliano, Enrico Rossi e Roberto Speranza.


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