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Imprese & Professioni lunedì 07 agosto 2017 ore 06:00

Gioco d'azzardo: i numero del fenomeno in Toscana

Ben il 47% dei giovani tra i 14 e i 19 anni ha giocato almeno una volta nella sua vita.



TOSCANA — La voglia e la speranza di riuscire a vincere qualcosa contrapposte a quelli che sembrano essere sentimenti ormai datati come la curiosità e il divertimento: sono questi i fattori che spingono i giocatori più giovani ad avvicinarsi al gioco online. 
Secondo l’indagine condotta dall'Osservatorio “Young Millennials Monitor - Giovani e Gioco d’Azzardo” di Nomisma-Unipol in collaborazione con l'Università di Bologna, durante l'anno 2016 ben il 49% degli studenti italiani tra i 14 e i 19 anni ha sfidato la dea bendata almeno una volta: nonostante questa percentuale testimoni un calo del numero dei giocatori in questa fascia d'età, parliamo comunque di un numero importante pari, cioè, a circa 1.240.000 di ragazzi. 

La propensione al gioco si conferma superiore nelle regioni centrali (54%) e al Sud (53%). mentre in Emilia Romagna l’interesse è più basso con una quota di giocatori che scende al 44%. In Toscana il fenomeno del gioco d’azzardo tra i giovani viene rilevato dallo studio EDIT condotto da ARS - Agenzia Regionale di Sanità. Il rilevamento dei dati è iniziato nel 2005 e viene condotto ogni 3 anni su un campione di studenti tra i 14 e i 19 anni. Nella nostra regione, il 47% del campione (58,1% nel 2011) ha giocato d'azzardo e, in questa fetta, il 59% è di sesso maschile mentre il 34% è di sesso femminile.
I giochi preferiti sono ancora le scommesse sportive e i Gratta e vinci con una spesa media per "puntata" che non supera i 10 euro per oltre la metà dei giocatori che compongono il campione. Quel che però, ai nostri giorni, fa aumentare la propensione al gioco, è la rapida diffusione del cosiddetto remote gambling, una modalità di gioco che si attua per mezzo di internet, ad esempio su siti come Netbet Casino o simili, telefonia (fissa e mobile) e TV digitale e/o interattiva.
I punti d'accesso e la facilità con cui è possibile avvicinarsi al gioco non fanno che rendere ancora più preoccupante il fenomeno e, certo, il dilagante uso dello smartphone tra i giovanissimi non può che spingere a una riflessione a questo proposito. 


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