Cronaca venerdì 13 ottobre 2017 ore 11:30
Gli affari in Kosovo del commercialista estorsore
Nell'inchiesta che ha portato all'arresto dell'uomo per reati di tipo mafioso è finito anche un viaggio nei Balcani insieme a due carabinieri
GROSSETO — Non ci sono solo le estorsioni, le violenze, le minacce e i pestaggi nel 'curriculum' del commercialista 57enne di Follonica e del suo complice 47enne di Scarlino arrestati nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Firenze e della procura di Grosseto per estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Ci sono anche le auto incendiate e un viaggio in Kosovo su cui si è concentrata l'attenzione degli inquirenti che a questo episodio hanno dedicato un intero capitolo dell'inchiesta. Ad accompagnare il commercialista nel paese balcanico due carabinieri, identificati e interrogati. Secondo gli inquirenti i due avrebbero riportato in Italia somme di denaro di 20mila euro ciascuno in cambio di una retribuzione di 200 euro al giorno.
Nel frattempo si sono svolti alcuni interrogatori di testimoni che gli inquirenti avevano deciso di non coinvolgere per evitare di aumentare il contesto di paura, omertà e vessazioni generato dal comportamento del commercialista e dei suoi complici a Follonica e nel Grossetano. Dalle loro testimonianze potrebbero dipendere sviluppi importanti dell'inchiesta in cui è coinvolto anche un cancelliere del tribunale di Grosseto, accusato di corruzione per aver fornito notizie riservate al commercialista arrestato.
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