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Attualità venerdì 20 novembre 2020 ore 18:40

In Toscana Rt sotto a 1.5, Friuli, Veneto e Molise in bilico

Diffuso nuovo monitoraggio dell'Iss: in Toscana la situazione migliora ma resta fra i primi posti nella trasmissione del Covid. Abruzzo in zona rossa



FIRENZE — Il brusco e rapidissimo passaggio della Toscana da zona gialla a zona rossa in 10 giorni, con l'entrata in vigore il 15 Novembre delle restrizioni più severe per contenere l'epidemia di Covid, ha migliorato i dati relativi al contagio - nella bozza dell'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità l'indice di trasmissibilità Rt è sceso intorno all'1.35 - ma non consente di 'risalire' in zona arancione. 

E la situazione resta critica in tutta Italia, come si legge nel nuovo monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità, relativo alla settimana dal 9 al 15 Novembre: l'indice Rt nazionale è sceso da 1,43 a 1.18 ma "quasi tutte le regioni sono ancora classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e gestibile sul territorio". I motivi? Le nuove diagnosi di Covid sono ancora in aumento e spesso in forme gravi, con un "significativo impatto sui servizi assistenziali". 

E poi ci sono i morti, 600-700 al giorno su scala nazionale, 242 nella sola Toscana da lunedì ad oggi. Numeri che fanno paura. "In effetti c'è una stabilizzazione del numero dei nuovi casi positivi - ha spiegato Gianni Rezza del Ministero della Salute - ma i decessi sono sempre tanti e questo non è un dato rassicurante". "Le misure di contenimento hanno prodotto alcuni segnali positivi ma l'epidemia si mantiene a livelli critici - ha ribadito il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro - Non dobbiamo cantare vittoria: se l'indice Rt è superiore a 1 significa che i casi continuano a crescere anche se più lentamente e l'incidenza mette in crisi l'assistenza".

Quindi nessuna regione, per il momento, potrà cambiare colore per allentare le restrizioni attualmente in vigore. Anzi, in serata il ministro della salute Speranza ha ratificato il passaggio in zona rossa dell'Abruzzo, già disposto con ordinanza regionale, e valuta nuove restrizioni per tre regioni: Molise, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Le prime due sono in zona gialla e la terza in zona arancio ma tutte e tre, secondo l'Iss, hanno elevata probabilità di progredire a rischio alto. Quindi nelle prossime ore il ministro della sanità Speranza potrebbe disporre il passaggio in zona arancione delle prime due e in zona rossa della terza.

La svolta, in questa seconda ondata dell'epidemia, ci sarà solo quando tutte le regioni scenderanno al di sotto del valore 1 (un contagiato che infetta solo un'altra persona). Nella settimana fra il 9 e il 15 Novembre sono solo quattro: Sardegna, Lazio, Liguria e Molise (quest'ultimo però ha altri parametri preoccupanti). E ci vorrà ancora un bel po' di tempo perchè le altre raggiungano l'obiettivo. Basta guardare i dati relativi ai ricoveri in ospedale, sia nei reparti Covid di area medica che di terapia intensiva, due degli indicatori più importanti: ben 17 regioni, e fra queste c'è la Toscana, sono ancora molto al di sopra delle soglie di sicurezza oltre le quali il sistema sanitario rischia di non essere più in grado di garantire l'assistenza a tutti, malati di Covid e di tutte le altre patologie (vedi qui sotto l'articolo collegato).

L'indice Rt più alto nella settimana in esame è stato rilevato in Basilicata (1.46), seguita Abruzzo (Rt a 1.32), Toscana (1.31) e Friuli Venezia Giulia (1.27). Gli Rt più bassi in Sardegna (0,79) e nel Lazio (0.8).



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