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Attualità domenica 19 novembre 2023 ore 19:15

Adolescenza, dilaga lo stalking digitale

Profili social fake per controllare il partner, telefonate e messaggi a ripetizione, minacce. Così la violenza online nelle coppie di giovanissimi



ITALIA — Secondo un sondaggio Ipsos svolto per Save the Children nel 2020 quasi un intervistato su 5 (18%) ha assistito a un episodio in cui un’amica è stata vittima di una forma di violenza e il 39% dei ragazzi e delle ragazze in Italia sono esposti online a contenuti che giustificano la violenza contro le donne, con una forbice che si allarga dal 31% dei maschi al 48% delle femmine. Tra le ragazze il 41% ha visto postare dai propri contatti social contenuti che l’hanno fatta sentire offesa e/o umiliata come donna.

Non solo. Come emerge da una recente consultazione online promossa dal Movimento Giovani per Save the Children, per esplorare questo tema - che ha coinvolto quasi mille ragazzi e ragazze (902) tra i 14 e i 25 anni in Italia - sebbene la gran parte dei partecipanti associ i rapporti di coppia a valori come comprensione, sincerità, complicità, rispetto e fiducia, il 42,2% del totale dei partecipanti riferisce di avere avuto un’amica/o che ha vissuto una qualche forma di violenza on-line nella relazione, soprattutto rispetto alla sfera del controllo personale. Tra i comportamenti ritenuti più frequenti ci sono la creazione di un profilo social fake per controllare il/la partner (73,4%), le telefonate/invio di messaggi insistenti per sapere dove si trova e con chi è (62,5%), il controllo degli spostamenti e delle persone con cui si trova (57%), l’impedire al/alla partner di accettare delle persone tra le amicizie sui social (56,2%), ma anche il fare pressioni affinché il/la partner invii sue foto sessualmente esplicite” (55,1%) o minacciare la diffusione di informazioni, foto o video imbarazzanti (40,6%). Sono queste forme di violenza che colpiscono soprattutto le ragazze.

“Di fronte all’efferato atto di violenza che ha portato alla morte della giovane Giulia Cecchettin, non ci si può limitare al cordoglio ma è necessario intervenire in modo sistematico sul fronte della prevenzione di comportamenti violenti nelle relazioni sin dall’adolescenza, portando l’educazione alla affettività in tutte le scuole, e coinvolgendo attivamente i ragazzi e le ragazze nella promozione di relazioni affettive basate sul rispetto e sulla non violenza”, così Raffaela Milano, direttrice programmi Italia- Europa di Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro.


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