Attualità lunedì 25 settembre 2023 ore 07:29
Crollo dell'occupazione nei campi, colpa del clima
Le bizze del meteo mettono in ginocchio la produzione agricola e ne risentono i posti di lavoro nel settore. C'è anche lo zampino del caro prezzi
ITALIA — In controtendenza rispetto all’andamento generale crollano del 6,5% le ore lavorate in agricoltura a conferma delle difficoltà del settore che deve affrontare gli effetti del mix esplosivo tra aumento dei costi e cambiamenti climatici che hanno decimato i raccolti. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti nazionale sulla base dei dati Istat relativi al mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici che – evidenzia la Coldiretti – sconvolgono le campagne dove si registra un taglio del 10% della produzione di grano mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno ma in difficoltà anche i frutteti con le ciliegie in calo del 60%.
Il mix micidiale di maltempo e caldo torrido – sottolinea la Coldiretti – è la punta dell’iceberg delle anomalie di questo pazzo 2023 che – continua la Coldiretti - è stato segnato, fino ad ora, prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature ed infine dal caldo torrido e dagli eventi estremi con danni all’agricoltura e alle infrastrutture rurali che supereranno i 6 miliardi dello scorso anno.
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