Attualità giovedì 25 settembre 2014 ore 21:35
La guerra alla riforma elettorale continua
Anche se il collegio di garanzia statutaria ha respinto il ricorso contro il Toscanellum, i firmatari ribadiscono: 'Andremo avanti fino alla Consulta'
FIRENZE — Il via libera alla nuova legge elettorale toscana (approvata quindici giorni fa da una maggioranza trasversale, ndr) arrivato dal collegio di garanzia statutaria del consiglio regionale non ferma i rappresentanti delle forze politiche (sia di destra che di sinistra) che hanno votato contro il testo concordato da Pd, Forza Italia, Toscana civica riformista e Centro Democratico.
Ecco la nota inviata ai mezzi di informazione da Alberto Magnolfi (capogruppo Ncd), Monica Sgherri (capogruppo Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani), Giovanni Donzelli (capogruppo Fratelli d’Italia), Giuseppe Del Carlo (capogruppo Udc), Mauro Romanelli, consigliere regionale del gruppo Misto in area Sel, e Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta)
“Tutti i problemi di incostituzionalità rimangono aperti. La decisione
del Collegio statutario ripropone il tema di garantire a questo
organismo la piena autonomia dalla politica.Il Collegio di garanzia statutaria ha deciso di non pronunciarsi
sulle questioni di incostituzionalità della nuova legge elettorale
regionale, dichiarandosi su tali profili incompetente.
Restano più che mai aperte tutte le eccezioni da noi sollevate, che a
questo punto andranno portate prima possibile alla verifica di
costituzionalità da parte della Consulta.
Una volta messi da parte questi aspetti di legittimità, centrali e
decisivi nel ricorso, il Collegio di garanzia si è limitato a
valutazioni essenzialmente di merito, nelle quali è risultata decisiva
la fortissima caratterizzazione partitica di alcuni componenti di
quell’organismo.
Era un pericolo che avevamo segnalato, sottolineando come , per la
credibilità dell’intera procedura, fosse quanto meno opportuna
l’astensione dal giudizio dei membri del Collegio che si trovassero
in potenziale conflitto di interesse, personale o politico, rispetto
alla decisione da assumere. La nostra preoccupazione non è stata ascoltata e, a quanto risulta,
nella risicata pronuncia a maggioranza che ha deciso il ricorso,
proprio quei voti sono stati determinanti.
Mentre proseguirà in tutte le sedi l’iniziativa volta a cancellare le
inique norme varate dalla maggioranza PD- Forza Italia, si aprirà
inevitabilmente una riflessione sulla necessità di dare al Collegio
di garanzia statutaria una configurazione normativa ed una
composizione che ne assicuri la piena autonomia dalla politica.”
Guarda qui sotto il servizio del 16 settembre 2014 in cui i firmatari del ricorso spiegano le loro ragioni
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