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Attualità mercoledì 07 luglio 2021 ore 18:55

La marcia su Roma dei sindaci al grido: "Dignità"

I sindaci Toscani a Roma
I sindaci toscani a Roma

Più di 60 sindaci toscani hanno partecipato alla manifestazione dell'Anci per chiedere al governo maggiori tutele: "Indagati per tutto, ora basta"



ROMA — Circa 600 sindaci di tutta Italia e 60 provenienti dalla Toscana hanno partecipato alla manifestazione promossa dall’Anci per chiedere maggiori tutele e responsabilità più circoscritte, al fine di scongiurare avvisi di garanzia e processi anche per fatti di cui non hanno avuto responsabilità dirette. Dopo aver sfilato in corteo i sindaci sono arrivati in piazza SS.Apostoli dove si è tenuto i comizio conclusivo prima di consegnare le loro richieste al governo.

"Chiediamo rispetto per il nostro ruolo, non impunità personali. Chiediamo semplificazioni per il bene dei nostri cittadini, non scudi penali. Avere responsabilità senza strumenti per farvi fronte è un problema per il Paese. Se cadono i sindaci, cade l'Italia" sono le parole twittate dal sindaco di Firenze Dario Nardella, a Roma per la manifestazione.

“Nessuno chiede immunità o vuol essere sopra la legge, nessuno pensa che fare il sindaco sia un obbligo - ha detto il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni - Ma è ora di cambiare alcune norme, legate strettamente alla nostra attività, che lasciano troppi margini interpretativi e troppa vaghezza e che troppo spesso ci coinvolgono. Dobbiamo far sentire la nostra voce”.

Il presidente di Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro ha dichiarato: "Siamo colpevoli di voler fare i sindaci. É questa l'arma del delitto. Una penna. Questa è l'arma con cui ogni giorno i sindaci firmano centinaia di atti, consapevoli che ognuno di questi può trasformarsi in un avviso di garanzia. La vorremmo consegnare oggi simbolicamente ai rappresentanti del Governo e del Parlamento. Non ci spaventa il lavoro né le responsabilità, vogliamo solo il diritto di guardare negli occhi per strada i nostri concittadini senza sentire addosso il loro giudizio per colpe non nostre. Chiediamo rispetto. Da sindaco e presidente della nostra associazione io vi prometto che non mi fermerò fino a che non avremo una risposta a queste nostre richieste. Fino a che non vedremo riconosciuti i nostri diritti. Voglio farlo e devo farlo per noi, per i nostri colleghi che hanno pagato ingiustamente, per le migliaia di sindaci assolti a cui nessuno ha chiesto scusa. Voglio farlo e devo farlo perché tra tre anni, quando mi toglierò questa fascia e la consegnerò al futuro sindaco di Bari, voglio guardarlo negli occhi è dirgli che fare il sindaco è il mestiere più bello del mondo".

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Oltre al presidente dell’Anci Antonio Decaro, sindaco di Bari, e al presidente del Consiglio nazionale, Enzo Bianco, anche sindaci di città grandi e piccole. Dalla Toscana, oltre al presidente Biffoni (Prato), hanno aderito i primi cittadini dei capoluoghi Dario Nardella (Firenze), Alessandro Ghinelli (Arezzo), Michele Conti (Pisa), Alessandro Tambellini (Lucca), Antonfrancesco Vivarelli Colonna (Grosseto), Luca Baroncini (Montecatini Terme).


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