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Attualità mercoledì 05 ottobre 2016 ore 11:38

Palestra intelligente contro la paralisi cerebrale

Nella Giornata mondiale dedicata a questa disabilità prende il via in Toscana un progetto per curare a domicilio i bambini a rischio



PISA — Si chiama CareToy la palestrina intelligente messa a punto dalla Fondazione Stella Maris insieme all’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per stimolare e curare anche a casa i neonati a rischio di paralisi cerebrale. La palestrina è composta da giocattoli sensorizzati e controllati a distanza e, dopo una prima e positiva sperimentazione su 50 bambini nati fortemente prematuri, verrà messa a disposizione di altri 50 bambini nati prima del termine fisiologico della gravidanza oppure a termine ma con lesioni cerebrali.

La paralisi cerebrale è la disabilità fisica più frequente tra i bambini ed è dovuta a una lesione cerebrale avvenuta prima della nascita o subito dopo. Questa condizione ne ostacola i movimenti per tutta la vita. Ma, grazie a Care Toy, alcuni danni possono essere riparati.

“Se il cervello di un bambino viene stimolato nel modo giusto nei primi mesi di vita, quando il cervello è più plastico - spiega il Prof. Giovanni Cioni, ordinario di neuropsichiatria infantile dell’Università di Pisa e responsabile del progetto - grazie a neurormoni ed altri fattori può ripararsi e ridurre o cancellare i danni prodotti da una lesione. La stimolazione però deve essere precoce e avvenire a partire dalle prime settimane di vita, deve essere attiva, deve essere piacevole come un gioco, deve essere intensiva (quindi durare molti minuti al giorno), deve coinvolgere la famiglia. Pertanto deve essere fatta a casa nell’ambiente del bambino e deve essere continuamente monitorata da parte degli specialisti. Fare tutto questo è molto difficile e quindi purtroppo non viene quasi mai fatto”.

E qui entra in gioco Care Toy, la palestrina intelligente.

“Il valore aggiunto di questa palestrina e dei suoi giochi sta nella tecnologia - spiega il Paolo Dario, Direttore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola - La sfida che abbiamo raccolto era quella di utilizzare componenti high-tech altamente innovativi e integrarli all’interno di un sistema rivolto ad una tipologia di utenza molto delicata. Grande attenzione è stata posta quindi sull’usabilità e l’accettabilità del sistema mettendo sempre al centro durante le fasi di progettazione il genitore e il suo bambino. Siamo molto contenti della possibilità di estendere la nostra ricerca anche ai bambini con lesione e dimostrare quanto il sistema CareToy possa adattarsi ai bisogni dei piccoli pazienti”.

Oltre 2000 sensori monitorano parametri della postura e della manipolazione fondamentale per lo sviluppo dei bambini. Questi dati vengono trasmessi attraverso la rete al centro clinico dove medici e terapisti seguono il loro andamento, sostenendo le attività di gioco più adeguate al loro sviluppo che i genitori

I numeri relativi alla paralisi cerebrale nel mondo sono eloquenti. Nei paesi più sviluppati colpisce circa 1 bambino ogni 500 nati e in quelli in via di sviluppo più del doppio. In Italia sono duemila i nuovi casi di paralisi cerebrali che vengono diagnosticati ogni anno. Ogni 8 ore nasce un bambino con paralisi cerebrale. Si stima nel mondo siano circa 17 milioni nel mondo le persone affette da questo disturbo ed oltre 90mila nel nostro Paese.

Chi ne è colpito ha difficoltà a camminare, nei casi più gravi si muove in carrozzina, ha un uso difficoltoso delle mani e presenta problemi quali il dolore, deficit di linguaggio, intellettivi, epilessia. Il costo di questa patologia in termini di qualità della vita è altissimo, così come  il costo sociale per assistere queste persone.  Anche il conto economico in termini di mancata produttività è astronomico: centomila euro all’anno di cure per persona, di cui due terzi a carico della famiglie e un terzo a carico dello stato.

Più di 50 nazioni in tutto il mondo hanno aderito alla Giornata Mondiale per la Paralisi Cerebrale, il cui motto è “We are here” (noi siamo qui).


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