Monitor Consiglio martedì 29 luglio 2025 ore 21:16 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana
La Regione ha adottato il nuovo Piano faunistico-venatorio

“Uno strumento moderno per una gestione più efficace e sostenibile”
FIRENZE — Il Consiglio regionale ha adottato il nuovo Piano Faunistico Venatorio della Toscana, lo strumento che fissa le regole per la gestione della fauna selvatica e l’organizzazione dell’attività venatoria sul territorio regionale.
“Con questo Piano - dichiara Vincenzo Ceccarelli, capogruppo del Partito Democratico - la Toscana compie un passo avanti importante: uniamo tutela dell’ambiente, esigenze del mondo agricolo e corretta regolamentazione dell’attività venatoria. Lo facciamo con una visione moderna, basata sulla sostenibilità e sul rispetto delle specificità territoriali”.
Per la prima volta la Toscana si dota di un Piano unitario, aggiornato, fondato su basi scientifiche e pensato per rispondere alle sfide reali: tutela della biodiversità, riequilibrio degli habitat, riduzione dei danni causati dalla fauna selvatica e organizzazione razionale del territorio attraverso comprensori omogenei e una nuova classificazione degli istituti faunistici.
“Si tratta di uno strumento concreto - prosegue Gianni Anselmi, presidente della seconda commissione consiliare - che introduce elementi innovativi come la tutela delle aree agricole dove c’è produzione, la cartografia interattiva online, la definizione delle aree vocate e non vocate per tutti gli ungulati, le zone di protezione lungo le rotte migratorie e nuovi criteri per la prevenzione e il ripristino ambientale. Ma soprattutto è il frutto di un lavoro attento e partecipato, che ha tenuto conto delle osservazioni di enti locali, ATC, associazioni agricole, ambientaliste e venatorie”.
Il Piano è costruito su misura dei territori, con attenzione alle differenze ambientali, morfologiche ed economiche tra zone montane, costiere e insulari.
“Abbiamo voluto un Piano che rispecchiasse davvero la complessità della Toscana - spiega Lucia De Robertis, presidente della commissione Territorio e Ambiente - perché una gestione faunistica efficace parte dalla conoscenza e dal rispetto delle caratteristiche di ogni area. Un piano per garantire il delicato equilibrio fra fauna selvatica e attività antropiche, a cominciare dalla nostra preziosa agricoltura di qualità”.
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