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Attualità martedì 09 settembre 2014 ore 13:45

Le start up toscane preferiscono il sociale

Servizio di Tommaso Tafi

Centinaia di imprese in regione fanno dell'innovazione sociale il loro core business. La sfida per lo Stato è selezionarle e trovare finanziatori



FIRENZE — Il futuro del welfare è 2.0. Non solo. Il futuro del sistema assistenziale risiede nella capacità dello Stato di sfruttare l'esperienza delle centinaia di imprese innovative nate in tutta Italia e che si occupano di sociale.

Questa per lo meno è l'idea di Pierluigi Stefanini, Presidente del Gruppo Unipol, che insieme a Confesercenti ha organizzato all'Impact Hub di Firenze un convegno dal titolo "Innovazione sociale, un'opportunità per la creazione di start up". 

Un convegno focalizzato in particolare sull’innovazione sociale come motore e strumento per uscire dalla crisi, attraverso nuovi strumenti e modalità di produzione di valore economico e di crescita dell’occupazione, in risposta alle domande emergenti di carattere sociale.

Le esperienze toscane sono molte, alcune raccolte direttamente da Impact Hub, incubatore d'imprese a carattere sociale e non solo. C'è chi, per salvare l'azienda agricola di famiglia ormai in crisi, ha messo tutti i prodotti della terra in vendita su internet e ha organizzato un gruppo d'acquisto solidale on line consentendo così il rilancio dell'attività e chi invece ha messo a punto un sistema per recuperare tutti gli sprechi prodotti dalla filiera agroalimentare toscana. Ma anche chi ha sviluppato progetti di medicina telematica.

Progetti innovativi, come quelli che si appresta a finanziare la stessa Unipol, che il 10 luglio ha chiuso il bando per Unipol Ideas: 200 imprenditori da tutta italia hanno proposto idee per nuove imprese nel campo della mobilità, del welfare e dell'innovazione tecnologica.

Dalla Toscana ne sono arrivate 14: 6 da Firenze, 4 da Pisa, 2 da Massa Carrara, 1 da Livorno e 1 da Grosseto. Di queste la metà ha sviluppato idee in tema di assistenza sociale e welfare. Alla fine i progetti selezionati e finanziati direttamente da Unipol saranno 10, ma secondo Stefanini, è importante che sia lo Stato su larga scala a scegliere le imprese con idee innovative, e individuare poi investitori privati interessati a finanziarle.
"Perchè la sfida è dare gambe a queste attività permettendo loro di stare sul mercato", ha concluso Stefanini.


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