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Politica martedì 08 luglio 2014 ore 10:50
Legge elettorale, accordo nella maggioranza
PD, Toscana civica riformista, CD e i consiglieri Marini (Fds) e Ciucchi (Psi) hanno trovato l'intesa sul testo. Appello alle forze del centro-destra
FIRENZE — All'interno delle forze politiche di maggioranza in consiglio regionale, l'accordo sul testo della nuova legge elettorale non è stato sottoscritto dalla capogruppo della Federazione sinistra-Verdi Monica Sgherri e dal consigliere del gruppo misto (area Sel) Mauro Romanelli. Ma, in sede di votazione, i consiglieri che l'hanno condiviso (30 su 55 in totale) potrebbero già garantire l'approvazione della riforma.
''Riteniamo pero' importante che la nuova legge elettorale sia il piu' possibile condivisa - ha dichiarato il capogruppo del Pd Ivan Ferrucci - ed è per questo che lanciamo un'appello a Forza Italia e alle altre forze politiche del centro destra per conoscere le loro intenzioni e confrontarci, in tempi brevi, su eventuali modifiche''.
Fra le novità introdotte dal testo di legge proposto dal Pd un mese fa c'è il turno di ballottaggio qualora nessun candidato presidente raggiunga il 40% dei voti al primo turno; il ritorno alle preferenze ma con la facoltà per i partiti di istituire un minilistino regionale di due nomi, donna uomo. Circoscrizioni elettorali corrispondenti alle province con l'eccezione di quella Firenze, divisa in quattro. E poi il vero nodo, le soglie di sbarramento, difficili da digerire per i partiti piu’ piccoli: 10% per le coalizioni, 5% per le liste che corrono da sole, 3 per quelle coalizzate. Stesso discorso per i premi di maggioranza che prevedono fra l’altro, 60 seggi per chi ottiene il 45% dei voti.
Molto critica sulla proposta del Pd e delle altre forze di maggioranza la capogrupo del Fds Monica Sgherri:
''Il diritto di voto non è più uguale per tutti - dichiara in una nota - Il Pd inventa le soglie di sbarramento variabili, a seconda che si sia più o meno di gradimento al partito padronale della coalizione, e la sostanza è una sola, cioè prendersi la maggioranza dei seggi nel prossimo consiglio regionale e uccidere chi non è omogeneo a un bipolarismo ormai clamorosamente fallito''. ''La novità sta anche nell’introduzione del ballottaggio perché con il 25% dei voti effettivi al primo turno si potrà poi avere la maggioranza assoluta del Consiglio Regionale - continua Sgherri - In una fase politica dove la disaffezione al voto e l’astensionismo sono i dati caratterizzanti l’appuntamento elettorale, invece di incentivare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e ridare dignità al voto e credibilità alle istituzioni si tenta il colpo finale di mano ossia quello di cancellare l’espressione di migliaia di elettori per appropriarsi del loro voto. Come dire via libera alle grandi coalizioni (alle condizioni del partito padronale) perché di fatto gli alleati di coalizione saranno ridotti a liste civetta che probabilmente non raggiungeranno il 3% permettendo così al socio di maggioranza di cannibalizzarle''.
Secondo il consigliere regionale di Sel Mauro Romanelli e il coordinatore reghionale del partito Giuseppe Brogi la proposta presentata oggi dalla maggioranza contiene luci e ombre.
''Tra le novità buone ci sono il ritorno alle preferenze, con espressione di genere, l’eventualità del ballottaggio sulla scorta di quanto avviene nei comuni, ed un ritocco verso il basso dello sbarramento all’interno della coalizione vincente - affermano Brogi e Romanelli - Siamo invece contrari al cosiddetto listino bloccato, ancorché facoltativo, in quanto discriminante tra candidati e negativo per l’elettore che non ha facoltà di scelta su quelli che risulteranno i primi due eletti garantiti. Riteniamo poi che si debbano rivedere in basso gli sbarramenti anche fuori dalla coalizione vincente, al fine di garantire una doverosa rappresentanza delle diverse culture politiche nonchè modificare gli scaglioni che attribuiscono il premio di maggioranza''. "Con un approccio critico e costruttivo e con la nostra autonomia - concludono i rappresentanti di Sel - lavoreremo per cambiare questi punti critici, con un’azione all’interno del centrosinistra e ricercando anche convergenze con tutte le forze presenti in Consiglio"
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