Attualità domenica 10 aprile 2016 ore 14:31
Moby Prince, il giorno del ricordo
Sono passati venticinque anni da quel 10 aprile che costò la vita a 140 persone. Ci fu un solo sopravvissuto. Livorno ricorda i suoi morti
LIVORNO — Una notte lunga 25 anni, anni di silenzi, le cui vittime non hanno ancora avuto giustizia: nessun colpevole è stato individuato dalle inchieste giudiziarie, mentre da poche settimane sono iniziati i lavori delle commissione d'inchiesta costituita dal Senato della Repubblica per capire come sia potuta accadere la tremenda collisione tra la petroliera Agip Abruzzo e il traghetto Moby Prince.
"Speriamo che questo sia l'ultimo anniversario senza la verità", ha dichiarato il presidente della Commissione d'Inchiesta, Silvio Lai, presente insieme ad altri membri della commissione e a numerose autorità.
Fra le iniziative nel giorno del ricordo, è stato inaugurato, alla Fortezza Nuova, il monumento in memoria delle vittime, la scultura Koningin Juliana dell’artista Federico Cavallini. Un cubo in ferro da imbarcazione che prende in prestito il primo nome della nave da crociera che poi è diventata la Moby Prince.
Il programma delle cerimonie, promosso da Regione Toscana, dal Comune di Livorno, dalla Provincia di Livorno e dall’Associazione “140” Familiari Vittime del Moby Prince, andrà avanti per tutta la giornata.
Il sindaco di Livorno Filippo Nogarin ha ringraziato Loris Rispoli, parente di una delle vittime, per la forza con cui ha sempre portato avanti la battaglia verso la verità.
La tragedia, il peggior disastro della marina mercantile italiana del secondo dopoguerra, come ha scritto il Presidente della Repubblica Sergio Matarella, "costituisce una lacerazione tuttora aperta, di cui è giusto e doveroso tener viva la memoria. La città di Livorno, che della tragedia è stata testimone, ha la passione e l'umanità per non dimenticare".
Il presidente del Senato Pietro Grasso si è detto fiducioso della commissione d'inchiesta: "Venticinque anni fa il rogo della Moby Prince a largo delle coste di Livorno. Da allora 140 famiglie si battono per sapere come andarono veramente le cose quella sera del 10 aprile 1991. Da qualche mese il Senato ha istituito una commissione d'inchiesta: mi auguro che il suo lavoro contribuisca a conoscere tutta la verità su quella terribile tragedia".
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