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Attualità venerdì 14 settembre 2018 ore 18:43

Alluvione, contributo statale tra mille ostacoli

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la delibera di avvio della procedura per i soggetti privati. Le perplessità della vicesindaca Sorgente



LIVORNO — Con la pubblicazione odierna in Gazzetta Ufficiale della Delibera Ministeriale del 6 settembre 2018 “Attuazione delle disposizioni previste dall'articolo 1, commi 422 e seguenti, della legge 28 dicembre 2015, n. 208” prende avvio la procedura di accesso ai contributi statali dedicati ai soggetti privati che hanno subìto danni in conseguenza dell’evento calamitoso del 9-10 settembre 2017. 

I contributi sono destinati a chi ha già consegnato la Scheda B "Ricognizione del fabbisogno per il ripristino del patrimonio edilizio privato" e sono circoscritti al ripristino delle abitazioni e agli arredi (per i quali è previsto un contributo forfettario). I beni mobili registrati (es. auto, motorini) e le pertinenze (es. giardini, garage non collegati all’abitazione principale e recinzioni) restano quindi escluse dal contributo. Gli aventi diritto con danni immobiliari dovranno presentare insieme alla domanda anche una perizia asseverata, a cura di un professionista.

Il Comune ha messo a disposizione tutte le informazioni relative a questa opportunità, inclusa la modulistica per presentare domanda, nella pagina web istituzionale. I richiedenti potranno ottenere le medesime informazioni e la modulistica anche nei vari sportelli pubblici presenti sul territorio.

L’Amministrazione comunale ha predisposto un servizio di alert tramite sms (sistema automatico senza possibilità di risposta) per tutti coloro che avevano riportato il proprio numero di cellulare nella scheda B e assicurerà assistenza ai richiedenti tramite un ufficio tecnico dedicato.

I cittadini aventi diritto a contributo hanno tempo fino al 23 ottobre 2018 per fornire al Comune la propria domanda correttamente compilata secondo tre modalità di consegna: pec, posta raccomandata a/r, consegna a mano.

Il contributo statale è concesso entro i limiti percentuali dell’80% per l’abitazione principale e del 50% per l’abitazione non principale, applicati sul minor valore tra quello indicato nella Scheda B e quello risultante dalla perizia asseverata, secondo i massimali indicati dalla normativa. Per quanto riguarda i beni mobili il contributo arriva invece a 300 euro per vano catastale e si limita a quelli danneggiati che si trovavano in cucina, camera o salotto. Il richiedente dovrà sostenere interamente il costo del professionista cui è demandata la perizia asseverata, della marca da bollo di 16 euro da apporre sulla domanda e della quota parte di spese non coperte dal contributo statale (20% nel caso di abitazione principale e 50% nel caso di abitazione non principale).

Dopo il termine di consegna delle domande, il comune di Livorno avrà 30 giorni di tempo per concludere l'istruttoria nel corso della quale dovrà essere assicurato il controllo formale di almeno il 20% delle domande presentate. A conclusione di questa fase il comune di Livorno trasmetterà a Regione Toscana l'elenco riepilogativo dei beneficiari con indicazione dei danni ammissibili a contributo e il relativo importo. La Regione Toscana avrà a disposizione 30 giorni per quantificare il contributo massimo concedibile e trasmettere la tabella riepilogativa al Dipartimento della protezione civile (Presidenza del Consiglio dei Ministri). Il Consiglio dei Ministri, ricevuta dal Dipartimento di protezione civile la delibera contenente le informazioni indicate nella tabella riepilogativa, provvederà alla sua approvazione sancendo a tutti gli effetti l'elenco dei beneficiari del contributo, con gli importi autorizzabili.

Il beneficiario del contributo a questo punto dovrà recarsi in Comune, dimostrare di aver saldato la quota parte di spesa a sé spettante (20% per abitazione principale e 50% per abitazione non principale) e dovrà indicare un Istituto di credito tra quelli convenzionati. Il Comune fornirà quindi al beneficiario il nulla osta per ottenere dall'Istituto di credito indicato la quota di rimborso delle spese effettuate prima della consegna della domanda e ammesse a contributo, se presenti, mentre per il resto degli interventi il Comune dovrà fornire il nulla osta relativo a ciascun pagamento che l'Istituto di credito effettuerà direttamente al fornitore esecutore dei lavori per la quota parte ammessa a contributo (80% abitazione principale e 50% abitazione non principale) a fronte di regolare fattura. A tal proposito il Comune potrà rilasciare il nulla osta solo a fronte di verifica del DURC regolare del fornitore e, in caso di spesa superiore a 150.000 euro, del suo certificato antimafia.

L'intera procedura non ha mancato di sollevare qualche perplessità. “Ho incontrato personalmente moltissimi cittadini colpiti dall’alluvione - ha commentato Stella Sorgente, vicesindaco del Comune di Livorno - e di molte delle loro storie conosco ogni dettaglio di necessità. Abbiamo atteso per dodici mesi lo sblocco dei contributi statali e dispiace non poter festeggiare in questa giornata, perché i criteri stabiliti dalla Legge di bilancio del 2016 pongono una serie di limiti sia di natura burocratica che sostanziale. È molto probabile quindi che, con simili criteri, alcuni cittadini non riusciranno ad accedere a questa opportunità e quelli che ci riusciranno intraprenderanno un percorso complesso che, per certi aspetti, sembra costruito senza l’obiettivo di aiutare chi ha bisogno”.

"La procedura e i criteri definiti dai precedenti governi andrebbero modificati radicalmente - prosegue Sorgente -. Quando si esclude di fatto chi non ha indicato importi nella scheda b, col criterio del minor valore tra quello zero sostanziale e l’importo dei danni scritto nella perizia asseverata, e quando si arriva a chiedere uno sforzo economico pari al 20% del contributo a chi magari ha avuto la casa distrutta e ha perso nel frattempo pure il lavoro, resta l'amaro in bocca. Nelle prossime ore partirà una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al Capo della Protezione Civile nazionale, Angelo Borrelli: vogliamo un incontro per affrontare queste questioni. Dopo il caso Livorno si è deciso di rivedere le procedure per l'allerta, accentrandole a livello nazionale. E' importante, allo stesso tempo, rivedere anche le procedure per i rimborsi altrimenti, come sistema Italia, non riusciremo a offrire ai cittadini l’assistenza che meritano”.

“Come Amministrazione comunale garantiremo invece tutto il supporto necessario ai cittadini - conclude Sorgente - e svolgeremo con attenzione i compiti che la procedura scarica solo su di noi, anche se dalle nostre casse non passerà nemmeno un euro. Ringrazio con l'occasione la Protezione Civile regionale e il Comune di Carrara per averci permesso di raccogliere la loro esperienza acquisita in casi analoghi, in un incontro formativo che si è tenuto due giorni fa nel nostro Comune. Un'esperienza della quale stiamo facendo tesoro anche nel definire cosa in questa procedura vada cambiato alla radice“.


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