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Cronaca mercoledì 15 ottobre 2014 ore 11:00

Maremma, l'ira di Rossi sul Consorzio di bonifica

Dopo le due vittime provocate dal maltempo a Manciano il governatore parla di "ritardi ingiustificabili nei lavori dell'ente". La replica: "Falso"



FIRENZE — Ingiustificabile. Non usa mezzi termini il presidente della Regione Enrico Rossi per giudicare l'operato del Consorzio di bonifica della Toscana Sud, area travolta dal maltempo che ha provocato ieri la morte di due persone che si aggiungono alle tre vittime del 2012.

"L'Albegna crea problemi ancora una volta in Maremma - ha detto il governatore - e per la sua messa in sicurezza ci sono stati, da parte del Consorzio di bonifica della Toscana sud ritardi ingiustificabili per un ente a cui spetta di intervenire per la sicurezza idraulica".

"In quella zona - aggiunge ancora Rossi - sono già stati fatti molti interventi, finanziati dalla Regione Toscana con il piano da 100 milioni del dicembre 2012. A luglio di quest'anno ho diffidato il Consorzio di Bonifica della Toscana Sud perché in ritardo di un anno sulla progettazione esecutiva di un argine remoto sul fiume Albegna, per una spesa di oltre quasi 5 milioni nel comune di Manciano dove al momento ci sono allagamenti che potevano essere evitati. Ho già commissariato quel Consorzio per i ritardi per la cassa di espansione sul fiume Bruna per tre milioni e mezzo di euro nel comune di Gavorrano. Sono ritardi ingiustificabili per un ente a cui spetta di intervenire per la sicurezza idraulica".

Parole che il presidente del Consorzio di bonifica della Toscana del sud Fabio Bellacchi rispedisce però al mittente. "Sono stato eletto il 28 marzo 2014 e quindi non posso rispondere delle precedenti gestioni - premette - ma con questo non intendo sottrarmi dalle responsabilità: ho ricevuto una lettera dalla Regione Toscana l'11 agosto scorso in cui si intimava di realizzare il progetto per l'argine remoto sul fiume Albegna. Il progetto è stato fatto e approvato il 30 settembre, ora manca quello definitivo e contiamo di compiere l'appalto dei lavori a marzo 2015. Quello che mi è stato chiesto, io l'ho fatto".

Bellacchi tiene inoltre a precisare che "anche se avessimo realizzato l'argine remoto sul fiume Albegna non avremmo evitato la tragedia di ieri sera dato che l'Elsa, che è un affluente dell'Albegna, si trova a quasi 10 chilometri più a nord e non c'entra nulla con quei lavori".

La situazione in Maremma, intanto, sta lentamente tornando alla normalità anche se diverse strade restano chiuse al traffico. In particolare, si legge in una nota della provincia di Grosseto, la strada regionale 74 Maremmana è chiusa in due tratti: dalla Barca del Grazi a Marsiliana e dalla località Sgrilla a Manciano. Problemi si registrano anche sulla provinciale 10 Follonata, chiusa nel tratto che va dall'intersezione con la provinciale 159 Scansanese alle Terme di Saturnia. Sempre la provinciale 159, risulta chiusa dal bivio di Pomonte all'intersezione con la provinciale 10. La strada provinciale 94 Sant'Andrea e' chiusa dal ponte sull'Albegna all'intersezione con la sp 146 Aquilaia.


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