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Attualità lunedì 21 ottobre 2024 ore 19:15

Parto in sala operatoria per salvare il piccolo Romeo

Romeo con i suoi genitori e il dottor Vincenzo Poli
Romeo con i suoi genitori e il dottor Vincenzo Poli
Foto di: Ospedale del Cuore

Non c'era tempo da perdere: il neonato con cardiopatia congenita doveva essere operato immediatamente dopo aver visto la luce. E adesso è salvo



MASSA — Non c'era tempo da perdere: nell'ultimo periodo di gestazione la situazione del nascituro con cardiopatia congenita era precipitata. Doveva essere operato immediatamente dopo aver visto la luce. E allora, per accorciare i tampi, all'Ospedale del Cuore di Massa la sala chirurgica si è trasformata in sala parto per consentire ad un piccolino di essere operato subito dopo la nascita. 

E ora Romeo è salvo, è un bambino felice il cui cuoricino adesso è anatomicamente come doveva e che può godersi in serenità abbracci e coccole di mamma e papà.

"L’Area nascita integrata dell’Ospedale del Cuore è davvero speciale, un unicum in Italia: consente ai bambini con diagnosi di cardiopatia congenita di venire al mondo in piena sicurezza nello stesso luogo in cui, pochi minuti dopo la nascita, possono essere operati senza la necessità di trasferimenti", spiegano dall'ospedale. 

Ma per Romeo il 'percorso nascita' di Monasterio è stato ancora più speciale perché, per consentire al piccolino di sottoporsi all’intervento salvavita immediatamente dopo la nascita, una delle sale cardiochirurgiche dell’Ospedale del Cuore è diventata sala parto.

La situazione era sempre più grave

Il bimbo era affetto da una cardiopatia congenita (la trasposizione delle grandi arterie): nelle ultime settimane di gestazione le ecocardiografie fetali, eseguite dalla dottoressa Sabrina Costa, rilevavano un aggravamento del quadro clinico tale da impedire al piccolo Romeo, alla nascita, di ossigenarsi anche per i pochi minuti necessari al trasferimento dal secondo piano - che ospita la sala parto - al blocco operatorio. Ecco quindi la decisione di farlo nascere direttamente dentro il blocco

Ad assistere lui e la mamma durante il parto il team multidisciplinare dell'Ospedale del Cuore e ginecologi e ostetriche dell’Asl Toscana Nord Ovest che, insieme a Monasterio, gestisce l’Area nascita integrata.

Romeo nasce. Solo il tempo di incontrare gli occhi di mamma e viene trasferito in sala emodinamica, a pochissimi passi di distanza, dove l’équipe del dottor Giuseppe Santoro, direttore della Cardiologia pediatrica, esegue l’intervento salvavita che consente al piccolo di ossigenarsi.

“Il piccolo Romeo - spiega il dottor Santoro - presentava una variante rara di trasposizione delle grandi arterie per cui mancava una qualsiasi comunicazione salvavita nel cuore. Solo la rapidità estrema del nostro intervento poteva salvarlo”.

Il bambino reagisce al meglio, il sangue si ossigena e dopo qualche giorno viene sottoposto all’intervento cardiochirurgico correttivo definitivo, eseguito dai dottori Vitali Pak, direttore della Cardiochirurgia pediatrica, e Vincenzo Poli.

I protagonisti raccontano

Il cuoricino di Romeo è adesso anatomicamente e funzionalmente normale e lui è felice tra le braccia di mamma e papà.

“Abbiamo trovato in Monasterio una famiglia - sono le parole dei genitori -.  La prima diagnosi è stata fatta al Meyer, poi ci è stato indicato l’Ospedale del Cuore, la sanità toscana si è mostrata una rete solida che garantisce risposte e accompagna nel percorso. L'Ospedale del Cuore ci ha accolto, compreso. L’empatia di tutto il personale è fantastica. Non finiremo mai di ringraziare”.

“Il messaggio che ci restituiscono i genitori del piccolo Romeo - sono le parole di Marco Torre, direttore generale di Monasterio - ci riempie di orgoglio: medici e infermieri della Toscana che fanno gioco di squadra mettendo a disposizione del paziente professionalità e competenza, umanità ed empatia. La nostra Area nascita integrata si conferma punto di arrivo della rete ospedaliera toscana per quei piccoli pazienti che, così fragili, solo qui possono trovare una chance di cura e vita. La sanità toscana vanta un fiore all’occhiello che rappresenta un unicum nazionale”.


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