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Attualità martedì 18 aprile 2017 ore 16:11

Mps, su Santorini manipolazione in più Stati

La procura contesta di nuovo l'aggravante della transnazionalità esclusa in udienza preliminare nel processo a carico degli ex vertici della banca



MILANO — La decisione della procura allunga di sei anni la prescrizione del reato e blinda la competenza territoriale a Milano del processo sul caso Mps in cui sono sedici gli imputati. Tra questi gli ex vertici della banca. 

Nel corso del dibattimento il pm Stefano Civardi, ricordando che l'aggravante era stata esclusa in udienza preliminare, ha contestato a dieci persone fisiche, a Deutsche Bank e DB Ag London branch, la transnazionalità. Il reato di manipolazione del mercato relativo a Santorini, in pratica, sarebbe stato commesso "con il contributo di un gruppo criminale organizzato operante in più Stati" per ottenere "vantaggi" economici e fiscali "in più giurisdizioni". Ora sull'aggravante si dovrà esprimere il Tribunale che ha dato termine alle difese per sollevare eccezioni alla contestazione suppletiva. 

Per l'operazione, che secondo l'accusa tra il 2008 e il 2009 avrebbe coperto in modo irregolare il buco di bilancio di 367 milioni che gravava su Rocca Salimbeni, rispondono gli ex vertici di Mps, Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, l'ex direttore finanziario Daniele Pirondini, l'allora responsabile Alm (asset liabilities management) Marco Di Santo, sei dirigenti, cinque dei quali ex dipendenti, dell'istituto di credito tedesco tra cui Ivor Dunbar ex capo dei global capital markets e Michele Faissola ai tempi capo dell'unità global rates di Deutsche.

Per quanto riguarda la competenza territoriale, il collegio della seconda sezione penale del Tribunale, presieduto da Lorella Trovato, ha respinto le eccezioni sollevate dai difensori e cioè quelle sulla competenza in favore di Siena, sul difetto di giurisdizione e sulla nullità del decreto che dispone il giudizio. 

Il processo è aggiornato al 16 maggio. 


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