Sport venerdì 16 ottobre 2020 ore 15:30
Ulissi vince la tredicesima tappa del Giro d’Italia
Primo posto per il campione toscano nella frazione di192 chilometri da Cervia a Monselice. Per Ulissi è la seconda vittoria dopo quella di Agrigento
MONSELICE (PADOVA) — Il campione toscano ha dato fuoco alle polveri quando mancavano 17 chilometri al traguardo, quando il gruppo si trovava in fila indiana sui tornanti dell’ultimo gpm della giornata, il Muro di Calaone da Rivadolmo, poco più di due chilometri al 9,8 per cento di pendenza. Sulle rampe della ripida salita l’azione di Ulissi ha selezionato un gruppo di venti corridori, comprendente tutti i migliori della classifica generale, con la maglia rosa Joao Almeida e Vincenzo Nibali molto attivi. Alla fine della successiva discesa la maglia rosa Joao Almeida ha capito di avere chance di vittoria nella volata ristretta che si stava prefigurando ed ha chiesto ai compagni di squadra James Knox e Fausto Masnada di tirare il collo al gruppo di testa, allo scopo di impedire il rientro del veloce Peter Sagan, che inseguiva poco indietro insieme ad altri, staccato di una manciata di secondi. Più indietro ancora un altro gruppo, comprendente la maglia ciclamino Arnaud Demare ed Elia Viviani.
Negli ultimi chilometri verso Monselice, tutti pianeggianti, si è quindi scatenata una guerra di gambe e di pedali tra inseguiti ed inseguitori, tra Demare che cercava di raggiungere Sagan a sua volta concentrato nel tentativo di accodarsi al gruppo della maglia rosa e di Diego Ulissi. Niente da fare, a tre chilometri dall’arrivo tutti hanno capito che i ricongiungimenti non ci sarebbero stati. Nelle ultime centinaia di metri Diego Ulissi ha condotto una volata intelligente e tatticamente ineccepibile, è riuscito a mettere la bicicletta dietro a quella di Mikkel Honoré, veloce danese compagno di squadra della maglia rosa Joao Almeida, rubando la ruota proprio al leader provvisorio del Giro d’Italia. Quando Mikkel Honoré si è spostato Diego Ulissi è uscito allo scoperto spiegando leali e pompando forza sulle gambe. Non si è fatto rimontare da nessuno, inutili i colpi di reni del portoghese in maglia rosa e del tedesco Patrick Konrad, giunto terzo.
Domani il Giro d’Italia affronta una tappa a cronometro di 34 chilometri e domenica i corridori arriveranno a Piancavallo. Due tappe che consentiranno di misurare le ambizioni di ciascuno, del ragazzino Joao Almeida e del vecchietto Vincenzo Nibali, del rinato Domenico Pozzovivo e del silenzioso Wilco Keldermann, del danese Jakob Fuglsang e del polacco Rafa Majka. Per ora sono tutti li, nello spazio di un solo minuto, in attesa di queste due tappe che porteranno alla terza durissima settimana di corsa. Intanto tra i corridori c’è preoccupazione per il covid19. Ieri sera la squadra statunitense EF Pro Cycling ha chiesto all’UCI, l’Unione Ciclistica Internazionale, di fermare il Giro d’Italia lunedì prossimo, a causa della "chiara compromissione della bolla" nella quale atleti e staff vivono dal giorno della partenza.
L’UCI ha subito respinto la richiesta in modo deciso, per bocca del Presidente David Lappartient: "sappiamo che finire la stagione rappresenta una sfida difficile e sappiamo che per vincerla serve spirito di collaborazione e unità da parte di tutti. Con le misure già previste crediamo nell’obiettivo comune di continuare la competizione nelle condizioni più sicure".Anche Mauro Vegni, Direttore del Giro d’Italia è ovviamente intervenuto: “il virus c’è e non solo al Giro d’Italia, ma bisogna avere il coraggio di andare avanti seguendo le regole ed operando con serietà. Rispetto le paure e i dubbi dei ragazzi, noi stiamo facendo tutto quanto è nelle nostre possibilità per garantire la sicurezza e la salute. Ma la "bolla di tranquillità" dovrebbero crearla prima di tutto le squadre e coloro che stanno attorno ai corridori". In quattordici giorni di Giro d’Italia sono state nove le persone risultate positive, tre corridori e sei membri dello staff. Nei prossimi giorni la Corsa Rosa ha previsto tamponi supplementari ma è inutile nascondersi che arrivare fino a Milano potrebbe essere complicato.Intanto godiamoci la vittoria di Diego Ulissi. Quando sale sul podio a stappare la magnum che spetta al vincitore, il toscano di Donoratico alza le mani mostrando bene a tutti quattro dita per ogni mano, ogni dito una vittoria al Giro d’Italia, ogni dito una storia di fatica finita alzando le braccia al cielo.
ORDINE DI ARRIVO
1 – Diego ULISSI in 4 ore, 22 minuti, 18 secondi
2 – Joao ALMEIDA s.t.
3 – Patrick KONRAD s.t.
4 – Tao GEOGHEGAN HART s.t.
5 – Frolich Mikkel HONORE’ s.t.
Marco Burchi
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