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Attualità sabato 19 dicembre 2020 ore 14:55

Morto il diciannovesimo cavallo nel centro IHP

Gli operatori hanno assistito inermi. Salgono a 19 i misteriosi decessi registrati nel centro di recupero da quando si è trasferito a Tignano



VOLTERRA — Dal centro di recupero IHP (Italian horse protection onlus) a Tignano, Volterra, hanno fatto sapere che questa mattina una cavalla di 26 anni di nome Lady Agata è morta improvvisamente.

La scena del decesso della cavalla è stata vista in diretta dallo staff del Centro, impegnato in quel momento nelle routinarie operazioni di accudimento dei cavalli, hanno fatto sapere dalla stessa associazione.

"Lady Agata, di 26 anni - hanno raccontato -, si è improvvisamente accasciata a terra e ha iniziato a rantolare come in preda a spasmi, spirando dopo soli 3 minuti. Fino a quel momento era apparsa normale, in perfetta salute, senza sintomi o segni di malessere. Non soffriva di alcuna patologia. Le circostanze e la dinamica della morte sono identiche a quelle che hanno riguardato altre due cavalle il 18 ottobre e il 17 novembre scorsi".

L'associazione ha attivato la procedura per sospetto avvelenamento, sulla base delle ordinanze del Ministero della Salute e della Legge della Regione Toscana. Sul posto si sono recati la Asl e i Carabinieri Forestali di Volterra per i rilievi del caso. L'autopsia è in corso di svolgimento.

Le indagini sui decessi avvenuti in precedenza non hanno portato a niente di concreto e per l'associazione Ihp si tratta di una "tragica scia di decessi improvvisi di cavalli sani", iniziata ormai due anni fa il 18 Dicembre 2018, che con la morte di Lady Agata diventano 19.

"Al momento tutte le morti restano ancora senza spiegazione - ribadiscono dal centro di recupero -, nonostante le numerose indagini diagnostiche fatte dall’Istituto Zooprofilattico di Pisa e nonostante vari pareri chiesti a esperti in Italia e all’estero. La mancata individuazione della causa di morte continua a lasciare aperte le ipotesi di intossicazione per cause ambientali e di avvelenamento doloso: per l’associazione questo si traduce in una costante preoccupazione e nell’incertezza di come agire per evitare che possa succedere ancora in futuro, visto che le morti si sono ripetute nonostante i cambiamenti adottati nella gestione dei cavalli".


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