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Attualità mercoledì 12 novembre 2014 ore 18:26

Il bilancio di Mps: in 9 mesi persi 1,15 miliardi

Il cda della banca ha approvato i conti relativi ai primi tre trimestri dell'anno. Il presidente Profumo: "Si va sempre avanti"



SIENA — Il Cda del Monte dei Paschi di Siena ha approvato i conti dei primi nove mesi chiusi con perdita netta di 1,149 miliardi. Sul risultato netto, spiega la nota della banca, "hanno impattato componenti straordinarie non ricorrenti, tra cui il recepimento degli impatti derivanti dall'Asset Quality Review", condotta dalla Bce sulle banche europee.

Secondo quanto emerso, infatti, le conseguenze dello stress test (che ha avuto esito negativo) compiuto dalla Banca Centrale Europea nella seconda metà di ottobre sarebbero state scaricate già sul terzo trimestre dell'anno chiuso con una perdita di 797 milioni di euro.

Il risultato operativo è invece risultato positivo per 1,6 miliardi di euro (+16,6% su base annuale) mentre il margine di intermediazione è sceso a 1.553 milioni (-2,5% sull'anno) e le commissioni nette hanno fato registrare una crescita del 3,2% a 1293 milioni.

La voce che più ha influito in negativo sul bilancio è però quella relativa alle cosiddette "rettifiche nette sui crediti deteriorati" e risultata pari a 2.464 milioni (+60% su base annuale), di cui 1.257 milioni relative al solo terzo trimestre.

"Andiamo sempre avanti" è stato il laconico commento del presidente della Banca, Alessandro Profumo, all'uscita dalla sede di Rocca Salimbeni una volta concluso il cda.

"I risultati del Monte dei Paschi di Siena sono stati condizionati dall'eredità del passato, che hanno generato oneri straordinari non ricorrenti - ha dichiarato invece l'amministratore delegato di Mps Fabrizio Viola - Mi riferisco alle rettifiche legate all'Asset quality review e alle spese per l'uscita del personale che raggiungeranno a fine anno 5.200 unità,  in linea con il nostro piano industriale".

Viola ha poi sottolineato che "si sono buone notizie sul fronte dei ricavi", facendo riferimento alla crescita del margine di interesse sulle attivita' core e la crescita del risultato operativo di quasi il 17% su base annuale (al netto degli oneri straordinari).

Mps ha inoltre effettuato accantonamenti straordinari per oltre 300 milioni di euro per far fronte all'uscita di oltre 1.300 dipendenti e alla chiusura di 150 filiali entro la prima parte del 2015, come previsto dal piano di ristrutturazione.


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