Attualità mercoledì 14 maggio 2025 ore 08:30
Gli abusi sui bambini e le condanne, è morto Rodolfo Fiesoli

Erano gli anni Settanta: in Mugello, facendosi chiamare "Il Profeta" fondò la comunità Il Forteto a cui venivano affidati minori. Fu l'antro dell'orco
PADOVA — Abusi sui bambini, sesso e cattiveria, umiliazioni e coercizioni, storture affettive ed emotive, lavoro: è morto ieri sera Rodolfo Fiesoli, fondatore della comunità Il Forteto. E' morto a 84 anni nella Rsa di Padova dove si trovava agli arresti domiciliari per scontare una condanna definitiva a 14 anni e 10 mesi per maltrattamenti e abusi sessuali su minori.
Erano gli anni Settanta del Novecento: facendosi chiamare Il Profeta, Fiesoli aveva fondato in Mugello la comunità con 33 sodali. Secondo quanto ricostruito poi per via giudiziaria ma non solo, sarebbe divenuta l'antro dell'orco. Lui orco, avrebbero stabilito poi fior di sentenze, ma non solo lui.
Lì i bambini arrivavano in affido, consegnati di fatto da parte del tribunale dei minorenni in contesti dall'affettività distorta. Infatti, nel Forteto era stata teorizzata in house la "famiglia funzionale": nessun legame emotivo, solo - appunto - funzione.
Sui piccoli si consumavano abusi indicibili. Ma i bambini di allora, una volta adulti, quegli abusi li hanno detti. Li hanno denunciati. L'iniziale incredulità di chi ha ascoltato ha lasciato il posto alla consapevolezza. Poi all'inchiesta giudiziaria che avrebbe portato alle condanne con sentenza definitiva.
La via della presa di coscienza, dolorosa, venne aperta in Consiglio regionale da un'apposita commissione d'inchiesta. Ne sarebbe seguita un'altra, che valutò e soppesò eventuali altre responsabilità: là dove semmai - forse per pigrizia, ignavia o indifferenza intellettuale, o forse per malinteso senso dell'ideologia comunitaristica - non si scorse tanto orrore. Le relazioni conclusive su quel lavoro sono entrambe qui sotto.
Intanto procedeva l'indagine giudiziaria, con le denunce di quegli ex bambini abusati divenuti adulti segnati. Poi le commissioni d'inchiesta parlamentari.
Rodolfo Fiesoli, il Profeta dell'abisso di quella comunità, è morto. Rimangono quei fatti, resta un viaggio in un buio del viver civile che sapeva di fanatismo e di setta. Rimangono quelle persone. Rimane il coraggio di chi denunciò e faticosamente perseguì riscatto, riprendendo in mano le redini della sua vita. Rimane il coraggio di chi non solo ascoltò, ma credette. Rimane la testimonianza di tutto quel male. Perché non accada di nuovo.
Monica Nocciolini
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