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Attualità venerdì 10 ottobre 2014 ore 18:33
Pd, Parrini: "Né fratture né rischio scissioni"
Il segretario toscano: "Affronteremo uniti questa sfida". Rossi: "Espulsioni? Neanche il Pci anni '70...". Cuperlo in piazza il 25 ottobre con la Cgil
FIRENZE — "Ne sono convinto". Così il segretario toscano e parlamentare del Pd, Dario Parrini, risponde a chi gli chiede se il partito sarà in grado di ritrovare una linea unitaria dopo le polemiche scoppiate in occasione del voto di fiducia al Senato sul Jobs Act.
Una vicenda che, secondo Parrini, non avrà conseguenze drammatiche e irreversibili all'interno dei democratici. "Non parlerei né di frattura né di scissioni - spiega - Ci sono state delle divergenze che credo siano sanabili anche perché con il Jobs Act si è fatto un passo fondamentale verso un traguardo importante, vale a dire garantire piu diritti a chi ne ha meno. Facciamo una cosa molto di sinistra - ha aggiunto - quindi non credo ci siano dubbi che il Pd possa affrontare unito questa sfida".
Su Jobs Act e dissidi interni al Pd ha parlato anche il presidente della Regione Enrico Rossi a margine dell'assemblea di Legacoop Servizi Toscana. "Noi siamo un partito plurale, non credo che si tratti di espellere nessuno. Queste cose aveva smesso di farle il Pci negli anni '70..." ha spiegato.
Anche Gianni Cuperlo, a Campi Bisenzio per una iniziativa degli Ecodem, è intervenuto sulla questione dichiarando che, a suo avviso, i termini 'dissidenti' o 'espulsione' dovrebbero essere camcellati dal vocabolario.
''Farei un appello a tutti - ha detto Cuperlo - al presidente del gruppo Pd alla Camera Zanda, al gruppo dirigente del partito, al segretario, perchè il confronto non degeneri in una logica disciplinare o, peggio, muscolare, che non ha mai risolto i problemi''. ''Io penso che sia stata una forzatura porre la questione della fiducia in Senato sul Jobs act - ha aggiunto - e mi auguro con tutte le forze che alla Camera non si percorra la stessa strada. Il Jobs act è una riforma importante, non è che qui c'è da una parte chi vuole innovare e dall'altra chi vuole lasciare le cose come stanno. Io mi sento di vestire i panni dell'innovazione''.
Gianni Cuperlo ha poi dichiarato che il 25 ottobre parteciperà alla manifestazione indetta a Roma dalla Cgil. ''E' una protesta che ha delle giustificazioni oggettive - ha dichiarato Cuperlo - quando migliaia di lavoratori manifestano, la sinistra ha il dovere di ascoltarli''.
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