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GIALLO Mazzola giovedì 05 giugno 2025 ore 07:00

Il lato oscuro del bianco

Nel noir, tutto è nero e oscuro: strade, cappotti, anime. Ma cosa succede, invece, quando il mistero si nasconde sotto una coltre di candore?



PECCIOLI — Il bianco, simbolo per eccellenza di innocenza e purezza, diventa un paravento perfetto per l’inganno: la neve che copre le tracce, quella che cade in silenzio mentre qualcuno uccide, le pareti asettiche di una clinica, una sposa vestita di mistero. Perché dietro il bianco, spesso, c'è il nero, oppure il vuoto. O il sangue.

Il bianco non è solo un colore, ma uno stratagemma psicologico. Può essere l’apparenza di un ambiente perfetto che nasconde un crimine, o un’assenza – come una stanza vuota, un ricordo cancellato, una mente sgombra – che l'investigatore deve colmare. Il bianco è ciò che ti fa abbassare la guardia per poi colpire di sorpresa. E, proprio per questo, deve essere temuto più del buio.

“Se è vero che dove c’è molta luce l’ombra è più nera, quanti segreti, quanti rancori si nascondono sotto quel bianco?”, così scrive Valeria Corciolani nel suo giallo intitolato Delitto in bianco (Nero Rizzoli, 2025). La protagonista è Edna Silvera che, dopo una carriera da brillante storica dell'arte e restauratrice, intende godersi al meglio un anno sabbatico. A scombinarle i piani arriva l'invito della sua vecchia amica Antonia che la prega di raggiungerla a Napoli. Non appena mette piede in città, però, proprio Antonia rimane coinvolta in un'indagine per un delitto: è la principale sospettata dell’omicidio di un uomo legato agli ambienti della Curia, noto come paladino della moralità, ucciso in circostanze poco chiare. Edna non ha alcun dubbio sull’innocenza dell’amica e non le resta che collaborare con l'ispettore per riuscire a scagionarla. Il romanzo diviene un insegnamento sul profondo significato dei colori, una riflessione su Napoli e sui suoi dettagli, una città difficile da capire e interpretare anche per i suoi abitanti, complessa, sfuggente, ma ricca di storia, spirito e cultura. Un giallo da gustare perdendosi fra i monumenti, le strade, i panorami e le opere d’arte che, grazie alla penna di Valeria Corciolani, in molti sogneranno di raggiungere.

Il Re Bianco (Fazi, 2022) di Juan Gómez-Jurado, autore che, da perfetto sconosciuto, ha scalato le classifiche diventando il re del thriller spagnolo. Il romanzo è il capitolo conclusivo della trilogia che ha per protagonisti Jon Gutiérrez e Antonia Scott. Quest’ultima riceve un inquietante messaggio e sa benissimo chi glielo ha inviato. La vicenda si dipana come una vera e propria partita a scacchi, tutta da giocare, in cui una mano invisibile, però, muove tutte le pedine. Antonia non ama perdere e sa che, se perderà questa battaglia, sarà come aver perso anche tutte le altre. La resa dei conti si avvicina e sarà uno scontro difficile da combattere, alla fine di un percorso costellato da trappole mortali, ognuna più pericolosa della precedente. Antonia non deve dimenticare che, sebbene la regina sia la figura più potente della scacchiera, c’è una mano oscura che, dall’alto, dirige il gioco. La trama che Juan Gómez-Jurado costruisce è imprevedibile e affascinante. Siamo di fronte a un romanzo le cui scene più forti sono degne di una trasposizione cinematografica. La città di Madrid che il romanziere ci descrive, le auto lanciate a tutta velocità, i centri commerciali affollatissimi, i venditori di kebab, il grattacielo a torre che si erge solitario, raccontano una Spagna ricca e moderna, ma non esente da grandi speculatori ignoti che muovono ingentissimi capitali. Antonia Scott, un po’ inglese e un po’ madrilena, magrissima, è un’eroina coraggiosa, fredda e risoluta, pronta a tutto per salvare i suoi cari, il figlio Jorge e l’amata nonna, lanciandosi a capofitto in un’avventura con un finale incandescente e spettacolare.

Scritto nel 1859, La donna in bianco (Fazi, 2006) di Wilkie Collins uscì per la prima volta a puntate tra il 1859 e il 1860 sulla rivista “All the Year Round” di Charles Dickens, registrando un successo straordinario. Risulta praticamente impossibile fare accenni alla trama de La donna in bianco senza privare il lettore del piacere che si prova leggendo questo romanzo. Sappiate soltanto che Thomas Eliot lo definì come “il più bello dei romanzi polizieschi moderni”. Quale terribile segreto nasconde la misteriosa figura femminile che si aggira per le buie strade di Londra? Questo è solo il primo di una serie di intrighi, apparizioni e sparizioni, delitti e scambi di identità che compongono la trama de La donna in bianco. Attraverso l’espediente dell’incrocio di varie testimonianze, conosciamo i protagonisti della vicenda, che si rivelano attraverso le loro stesse azioni e parole, attraverso il loro modo di raccontare gli avvenimenti e di descrivere gli altri personaggi.

Perché dunque ci piace così tanto il bianco nelle storie crime?

Perché finge di rassicurarci. Dove il nero ci prepara al pericolo, il bianco ci sorprende. È lo spazio dell’apparenza, della pulizia, del controllo. Ma proprio per questo, ogni crepa nel bianco ci inquieta di più: un graffio sul pavimento candido, un volto bianco immacolato, una goccia rossa sulla neve…

A cura dello Staff della Biblioteca Fonte Mazzola di Peccioli

CONSIGLI DI LETTURA:

Perché proprio il giallo a Fonte Mazzola?

Tutto è iniziato nel 2016 con Parole Guardate, il nostro Festival del giallo. Un progetto di contaminazione tra teatro, letteratura e scrittura, per adulti e bambini.

La particolarità del progetto Parole Guardate è stata quella di incentrare le sue attività e gli eventi sulle opere di un unico scrittore: negli anni sono stati protagonisti grandi e prolifici autori come Maurizio de Giovanni, Romano De Marco, Marilù Oliva, Giampaolo Simi, Piergiorgio Pulixi, penne che hanno riscosso molto successo e affetto da parte del pubblico.

La Biblioteca Comunale e Archivio Fonte Mazzola, con i suoi 400 metri quadri di ampiezza e una collocazione spettacolare sul limitare della campagna pecciolese, è stata inaugurata il 26 gennaio 2019. Qui puoi trovare una sezione dedicata al giallo italiano e straniero (americano, inglese, nord-europeo, francese…) e un patrimonio librario composto da oltre diecimila volumi, più la preziosa collezione del prof. Arnaldo Nesti, consistente in altri novemila volumi e la donazione del Prof. De Santi, strutturata in altri mille libri, rari e di pregio, monografici sul cinema.

Tutti gli spazi sono utilizzabili in assenza dell’operatore bibliotecario ogni giorno dalle h. 8 alle 24 (compresi la domenica e i giorni festivi), tramite un codice personale di accesso. L’iniziativa, unica sul territorio della Valdera, è il fiore all’occhiello della nostra Biblioteca e permette a numerosi studenti e utenti di frequentare in libertà, ma con assoluto rispetto, le sale a disposizione.

Qui troverai una Biblioteca dei Ragazzi con un’ampia varietà di letture dedicate ai giovani e suddivise per fasce di età disposte in una luminosa sala, rivolta verso l’Anfiteatro Fonte Mazzola; lo Speaker’s corner, l’angolino del parlato, la graditissima attività proposta agli utenti dai 6-14 anni in cui un nostro operatore esperto sarà a disposizione per conversare in lingua inglese.

Tra le tante attività della Biblioteca abbiamo avuto quest’anno gli incontri del Circolo dei Lettori, si è tenuto il corso di scrittura creativa del giornalista Andrea Marchetti e intitolato Di vario genere (in dodici appuntamenti).

Per celebrare l’importanza della lettura come conoscenza e crescita personale, abbiamo portato avanti liniziativa condotta dalla psicologa e psicoterapeuta Rachele Bindi “Scrittori minori del Novecento”, legata alla Libroterapia, un metodo che parte proprio dalla lettura, per promuovere il benessere psicologico e la crescita personale di ciascuno.


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