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Attualità mercoledì 23 settembre 2015 ore 17:20

Peretola, Rossi prova a tener duro sui 2mila metri

Nella sua relazione in Consiglio regionale il governatore ha anche ribadito che la nuova pista sarà monodirezionale. E ha invitato tutti a fare presto



FIRENZE — Peretola 2020, non si torna indietro. Il nuovo aeroporto si farà ma le prescrizioni contenute nel Pit approvato dal Consiglio regionale nella scorsa legislatura non saranno scavalcate.

E' questo il succo della comunicazione fatta dal presidente della Regione, Enrico Rossi, davanti al consiglio regionale così come chiesto sia dai consiglieri di Sì - Toscana a sinistra dopo i dubbi espressi nei mesi scorsi dall'ufficio tecnico della Regione stessa nei confronti del Masterplan presentato da Enac e da Toscana Aeroporti e dopo quella arrivata dalla commissione del ministero dell'Ambiente.

Rossi si è assunto la responsabilità di "far rispettare in modo trasparente tutte le decisioni della delibera del Pit", che prevede una pista da 2000 e non 2400 metri per il nuovo scalo fiorentino. Non solo. 

"Cito la dichiarazione dell'ingegner Tenerani - ha affermato Rossi in aula -, estensore dello studio di impatto ambientale per il proponente, estratta dal parere del nucleo di valutazione del 23/06/2015: come risulta dalla relazione di quadro programmatico del Sia, si avrà una pista con esclusivo uso monodirezionale: tutti gli atterraggi verranno da Prato, verso Firenze, viceversa i decolli. In caso di emergenza, per problemi di vento non è mai stato previsto che l'aereo possa atterrare a Firenze; la soluzione è il dirottamento ad altro aeroporto. L'incidenza è pari allo 0,9%".

Per quanto riguarda la Via, invece, Rossi ha assicurato che la Regione farà il possibile per completare le sue valutazioni entro fine anno. Per quanto riguarda le osservazioni del ministero, invece, la palla è destinata a passare al Mit.
"Seguirà la conferenza dei servizi - ha detto Rossi - presso il ministero delle Infrastrutture, nella quale la Regione Toscana sarà chiamata a dare intesa. Lavoreremo perché la decisione sia rispettata nel mondo più rigoroso. Essendo stato anche recentemente confermato e avendo giocato in modo trasparente non si torna indietro".

Una relazione, quella di Rossi, che ha scatenato le ire dell'opposizione, Movimento 5 Stelle in testa che si è visto bocciare una risoluzione in cui si chiedeva l'avvio del percorso partecipativo con la consultazione dei cittadini sulla valutazione d'impatto ambientale. Percorso non possibile per due motivi: la legge prevede la possibilità di consultare i cittadini solo su un progetto esecutivo, e comunque è necessario presentare un numero di firme pari allo 0,1% dei cittadini interessati dall'opera.


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