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RIGASSIFICATORE giovedì 01 settembre 2022 ore 16:23

Rigassificatore, Snam annuncia 1.591 posti di lavoro

rigassificatore

Sono arrivate al commissario straordinario le integrazioni relative alle richieste giunte con le osservazioni sull'installazione della nave a Piombino



PIOMBINO — Un totale di 1.591 nuovi posti di lavoro, 978 fra diretti e indotto solo nella fase di realizzazione, e un investimento di 72 milioni Iva esclusa fra 2022 e 2023: è il rigassificatore previsto nel porto di Piombino secondo Snam che ha prodotto al commissario straordinario per l'opera la propria relazione con le integrazioni sollecitate dai vari enti interessati al progetto che hanno presentato le loro osservazioni.

La documentazione integrativa si compone di parti separate in risposta a ciascuno degli enti. Poi c'è lo studio socioeconomico articolato in due sezioni: una di valutazione di impatto su Piombino e una Relazione a supporto del report sugli impatti del progetto in cui fra le altre cose si fa un focus sull'occupazione a livello locale: "E' presumibile ritenere - scrive Snam - che almeno i lavoratori diretti delle aziende subappaltatrici locali verranno reperiti a Piombino o, al limite, nella regione Toscana". 

E ancora: "Pur non essendo locali, molti dei lavoratori diretti del costruttore principale e dei responsabili della direzione lavori dovranno essere presenti nell’area di Piombino per alcuni mesi necessari al completamento delle opere in cantiere. Inoltre, è plausibile attendersi che alcuni fornitori [...] possano essere locali, alimentando ulteriormente, a livello indiretto, l’occupazione sostenuta a Piombino o nella regione Toscana".

Il valore aggiunto

Tornando allo studio di valutazione di impatto, viene stimato il risultato della permanenza per 3 anni della nave rigassificatrice sulla banchina est del porto di Piombino. Per la fase di realizzazione, la stima è che l'investimento complessivo "possa generare un valore aggiunto in Italia pari a circa il 90% del suo costo iniziale", vi si legge. 

In pratica, illustrano le slide, per ogni milione investito nelle attività di realizzazione si stima un effetto moltiplicativo che genera 0,9 milioni di euro di valore aggiunto in Italia e 11 unità lavorative annue sostenute.

Quanto alla fase di operatività, il costo medio anno di esercizio è previsto in 29 milioni, con valore aggiunto diretto di 46 milioni nei tre anni di validità dell'accordo. Complessivamente fra realizzazione e operatività il valore aggiunto per l'Italia è stimato in 252 milioni di euro.

La sicurezza

Gli aspetti più sensibili della securuty arriveranno via pec agli enti interessati, ma alcuni temi sono invece al centro degli atti diffusi. Accade nell'allegato in risposta all'Autorità portuale, che tocca la questione degli incidenti. 

Riguardo agli incidenti indotti, Snam spiega di aver valutato alcuni scenari di rilascio "dimostrando che la progettazione dei sistemi di rilevazione F&G, incluse le relative azioni esecutive, e dei sistemi di mitigazione dei potenziali eventi pericolosi (sistemi di intercettazione e depressurizzazione) è adeguata a rendere il rischio connesso alle nuove installazioni tollerabile". 

Quanto invece a possibili interferenze con i traffici presenti nel porto e conseguenti rischi uno studio di manovrabilità nell’area portuale "ha consentito l’individuazione, per le diverse tipologie navali, delle condizioni meteo marine che consentiranno le manovre di ingresso e uscita in sicurezza. In particolare per i traghetti, tutte le simulazioni condotte hanno mostrato che la nave si arresterebbe ad una distanza di sicurezza (nell’ordine di diverse centinaia di metri) senza interazioni con il terminal Lng".

Il rischio di collisione è ritenuto remoto, e viene confermato che d'estate le manovre di entrata e uscita dei mezzi navali a supporto del rigassificatore verranno effettuate esclusivamente in notturna.

La questione ambientale

La materia della salubrità ambientale delle acque e dei suoli è affrontata da Snam in più allegati. In uno risponde a richieste di integrazioni avanzate dalla Direzione ambiente della Regione. Fatto il punto sullo stato attuale degli ecosistemi marini, la società evidenzia che "il Piano di Monitoraggio Ambientale è stato integrato, prevedendo 13 punti di campionamento delle acque marine costiere".

La risposta ad Arpat è articolata in vari punti. Uno è quello di valutazione dell'impatto acustico, suddivisa per fase di cantiere e di operatività. Nella prima, l'impatto delle emissioni sonore generate dal terminale Fsru sono valutate come basse, mentre quello per le opere connesse è valutata come media. In fase di esercizio, poi, sono valutati come bassi gli impatti per entrambi gli aspetti considerati (terminale e opere connesse).

L'Agenzia regionale di protezione ambientale della Toscana chiedeva poi monitoraggio costante per tenore di cloro. Sul punto Snam afferma che "l’acqua di mare, utilizzata per la vaporizzazione del Gnl, sarà addizionata a bordo della Fsru con un minimo contenuto di cloro per prevenire la proliferazione di microorganismi all’interno degli scambiatori. Il quantitativo di cloro immesso sarà al di sotto del limite di 0,2 mg/l indicato dalla normativa vigente".


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