Attualità giovedì 31 agosto 2023 ore 20:30
La cocciniglia attacca i pini e spaventa il Parco
L'allarme giunge da San Rossore che ha nelle pinete uno dei suoi tratti distintivi e caratteristici. Monitoraggi e azioni di eradicazione del focolaio
PISA — La cocciniglia tartaruga attacca i pini e spaventa il Parco di San Rossore che ha nelle pinete uno dei suoi tratti distintivi e caratteristici. Monitoraggi e azioni di eradicazione del focolaio sono in atto, ma intanto la presenza dell'infestante preoccupa.
"Dobbiamo fare la massima attenzione alla cocciniglia tartaruga, una minaccia per i pini, soprattutto quelli domestici che erano stati risparmiati dal Matsococcus. Un insetto di origine nordamericana che ha già fatto molti danni in Campania e Lazio distruggendo ettari di pineta", mette in guardia il presidente dell’Ente Parco Lorenzo Bani dopo il ritrovamento di un focolaio nel parco urbano ex-Ciclilandia a Tirrenia, appena fuori dai confini del Parco. "Dobbiamo proteggere le pinete, uno degli elementi caratteristici del Parco e del nostro territorio", aggiunge.
Il servizio fitosanitario regionale e il Comune di Pisa, proprietario dell’area colpita, si sono attivati per eradicare il focolaio: "In accordo con la Regione – continua Bani – come Parco ci siamo coordinati immediatamente con i Carabinieri forestali che già svolgevano i monitoraggi intensificandoli nei punti più a rischio. Attualmente nella Tenuta di San Rossore e a Migliarino non sono stati ritrovati sintomi di attacco, ma le verifiche stanno continuando data la gravità del problema".
Diversa la situazione nella Tenuta di Tombolo: per quell'area la quale la Regione ha appena emanato un decreto ad hoc (decreto dirigenziale 18496 del 29-08-2023) che prevede per il bosco di Tirrenia azioni di eradicazione con iniezioni di insetticidi, potatura dei rami infestati della pianta, trattamento specifico del materiale legnoso per evitare la diffusione della cocciniglia, intensificazione del monitoraggio anche nelle zone cuscinetto di Tombolo, San Rossore sud e Coltano.
Le azioni sono effettuate in collaborazione con il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, l’istituto di riferimento a livello nazionale per la protezione delle piante.
La cocciniglia tartaruga
La cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis) attacca i pini, soprattutto il pino domestico (Pinus pinea). La sua alta capacità riproduttiva e l’assenza di antagonisti la rendono un’infestazione molto pericolosa. Si diffonde sia per via area sia per trasporto passivo anche tramite altri animali.
I sintomi dell’infestazione, comuni alle altre cocciniglie, sono l’ingiallimento degli aghi, il rilascio di goccioline lucide ed appiccicose (melata) che con il tempo diventano nere (fumaggine), il diradamento della chioma dell’albero. La certezza si ha dal ritrovamento dell’insetto con la sua forma particolare che ricorda un carapace di tartaruga.
Quando si presenta in parchi urbani, aree verdi ristrette oppure all’inizio del focolaio si cura con l’iniezione di insetticidi, mentre per le ampie aree boscate l’azione di contrasto è più difficile: l’uso di feromoni per la cattura e gli antagonisti naturali sono ancora allo studio. Per questo è necessario scoprire al più presto l’eventuale infestazione ed entrare in azione rapidamente.
La sorveglianza attiva e collettiva
"Faccio un appello a tutti coloro che, dai parchi pubblici ai giardini privati, sono proprietari di aree verdi sia all’interno del Parco sia fuori perché la natura non conosce confini – conclude Bani – vanno controllati costantemente i pini ed in caso di infestazione sospetta va segnalata subito alla mail cocciniglia.tartaruga@regione.toscana.it, inoltre per l’acquisto di giovani pini da impiantare va controllata la provenienza ed evitati i vivai situati nelle Regioni fortemente colpite, oppure vanno scelte altre specie di alberi".
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