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Attualità martedì 16 dicembre 2025 ore 13:57

Dai rifiuti componenti per la mobilità del futuro

Reti da pesca, fibre di carbonio riciclate e oli vegetali esausti diventano materiali ad alte prestazioni. Il progetto guidato dall'università di Pisa



PISA — Reti da pesca dismesse, fibre di carbonio riciclate, oli vegetali esausti: da questi materiali sono nati componenti automobilistici leggeri, pannelli in schiuma poliuretanica con proprietà termoregolanti, tessuti antibatterici per interni e biolubrificanti alternativi. Tutto frutto del progetto Co-smart, guidato dall’Università di Pisa nel ruolo di capofila e coordinatrice di un’iniziativa di ricerca avanzata che ha messo in rete atenei, centri di ricerca e imprese con l’obiettivo di trasformare materiali di scarto in componenti ad alte prestazioni per la mobilità del futuro.

Tutti i prototipi sono validati sia sul piano tecnico che ambientale e presentati all’Heritage Hub di Mirafiori a Torino dove si è svolto l’evento conclusivo del progetto. Ricercatori, università, imprese e rappresentanti delle istituzioni si sono confrontati sullo sviluppo di materiali innovativi e sostenibili per l’automotive a partire da rifiuti industriali e scarti alimentari. 

L’iniziativa, dal titolo “Ricerca e Industria per la Mobilità del Futuro”, ha rappresentato la tappa finale di tre anni di lavoro nell’ambito dello Spoke 1, Innovative Materials and Lightweighting del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST), finanziato dal Pnrr Missione 4 “Istruzione e Ricerca”. Insieme all’Università di Pisa, hanno partecipato l’Università di Bologna, il Politecnico di Bari e l’Università Politecnica delle Marche.

CO-smart ha dimostrato che la ricerca pubblica può generare soluzioni concrete e sostenibili, grazie alla collaborazione ha dichiarato la professoressa Maurizia Seggiani, coordinatrice del progetto per l’Università di Pisatra università, centri di ricerca e imprese. Abbiamo trasformato rifiuti in risorse ad alto valore aggiunto, dimostrando che è possibile ridurre l’impatto ambientale senza rinunciare a performance e sicurezza”.

Il progetto si chiuderà formalmente il 31 Dicembre.


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