Attualità venerdì 10 gennaio 2025 ore 08:57
Elettrostimolatore midollare per camminare di nuovo
Ha firme toscane lo studio che ha visto protagonisti pazienti con traumi del midollo spinale: uno ha percorso 175 metri senza stimolazione
PISA — La lesione traumatica del midollo spinale, e poi la speranza di poter camminare di nuovo grazie all'innovativo intervento di impianto di un elettrostimolatore midollare che ha permesso loro, dopo un lungo percorso riabilitativo, di conquistare miglioramenti significativi nelle capacità funzionali con uno dei pazienti che ha percorso 175 metri senza stimolazione attiva: lo studio che ha visto in prima linea bioingegneri della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa insieme a un team di medici e ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e Università Vita-Salute San Raffaele (UniSR) è stato appena pubblicato su Science Translational Medicine.
Il gruppo di specialisti ha ottenuto risultati promettenti nel trattamento delle lesioni al midollo spinale, grazie a un protocollo innovativo di stimolazione elettrica epidurale ad alta frequenza, tecnica che si è dimostrata in grado di ridurre significativamente la spasticità muscolare e migliorando le capacità motorie nei pazienti con lesioni del midollo spinale.
La ricerca si è concentrata sui primi due pazienti con lesioni incomplete al midollo spinale, che nel 2023, grazie all’impianto del neurostimolatore midollare, un dispositivo già in uso nella terapia del dolore, hanno recuperato le funzioni motorie. Ad oggi i pazienti sottoposti a impianto sono 8.
I ricercatori hanno applicato stimolazioni mirate ad alta frequenza che, combinate con la riabilitazione, hanno migliorato significativamente forza muscolare, deambulazione e controllo motorio. Il protocollo di stimolazione applicato ha inoltre ridotto i riflessi patologici e le contrazioni muscolari involontarie alla base della spasticità muscolare, favorendo movimenti più fluidi e naturali.
"Il protocollo di stimolazione spinale sviluppato e testato in questo studio rappresenta un significativo esempio delle straordinarie potenzialità della neuroingegneria applicata alla neuroriabilitazione. Questo primo risultato - spiega Silvestro Micera, professore presso Epfl e Scuola Superiore Sant’Anna e coordinatore dello studio - pone le basi per lo sviluppo futuro di nuove soluzioni tecnologiche, mirate a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità motorie e a potenziare le opportunità terapeutiche disponibili".
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