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Cronaca giovedì 22 aprile 2021 ore 18:25

Chat-incubo di ragazzini, Hitler e abusi sui bimbi

Gli scambi tra minori di video e frasi inneggianti all'odio razziale nelle chat e sui computer. Sequestrate anche spranghe, bastoni e pugnali



PISA — Diffusione di materiale pedopornografico, istigazione all’odio razziale per propaganda antisemita e detenzione illegale di spranghe, bastoni e strumenti atti all'offesa. Sono i reati per i quali sono indagati, a vario titolo, 8 giovani, tutti minorenni. Le indagini sono state condotte dalla polizia di Pisa e coordinate dalla procura della Repubblica per i minorenni di Firenze e hanno preso il via da un'altra inchiesta finita poi l'archiviazione.

Gli uomini della squadra mobile di Pisa avevano sequestrato il cellulare di un 16enne dove poi sono state ritrovate alcune immagini pedopornografiche. Attraverso gli ulteriori approfondimenti informatici compiuti sullo smartphone, la polizia è quindi risalita all’autore dell’invio dei file, un altro giovane della stessa età.

Durante una perquisizione a casa di quest'ultimo, la polizia ha sequestrato numerose spranghe, bastoni, pugnali e la targa di un motorino rubato e numerosi petardi illegali.

Sequestrati anche il pc e i cellulari dell'adolescente che, sottoposti ad analisi forense, avrebbero portato a galla una serie di video ritraenti il giovane e dei suoi coetanei nell'atto di compiere alcuni atti vandalici. Nel pc del ragazzo, inoltre, sarebbero stati trovati alcuni video tutorial estratti dalla rete, su come realizzare ordigni rudimentali utilizzando prodotti pirotecnici comunemente in commercio.

Poi gli investigatori hanno passato al setaccio le chat tra il giovane e altri adolescenti scoprendo scambi di frasi inneggianti l’olocausto, “meme” raffiguranti Adolf Hitler e immagini dall'esplicito contenuto pedopornografico. Alcuni di questi file apparivano appositamente artefatti e modificati in forma di stickers, in modo da renderne difficoltosa l’individuazione da parte di programmi di controllo della rete web e di esame informatico.

Sulla base della ricostruzione fatta dagli investigatori, sposata dalla Procura, sarebbero stati 8 i giovani attivamente partecipi della condivisione del materiale illegale. Per tutti, da qualche giorno, si sono concluse le indagini.

Nei giorni scorsi, infatti, è stata notificato, alla presenza dei rispettivi genitori, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. In caso di rinvio a giudizio dovranno rispondere davanti all’autorità giudiziaria di reati particolarmente gravi quali la produzione, divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico, che prevede una pena che varia dai 6 ai 12 anni di reclusione, l’istigazione all’odio razziale, le cui pene possono arrivare fino ai 6 anni di reclusione e, solo per uno di loro, dei reati di detenzione abusiva di armi, esplosivi e ricettazione.


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PISA. Odio e pedopornografia nelle chat tra adolescenti
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