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Attualità lunedì 01 luglio 2019 ore 14:55

Le "Favolose ribelli" pronte a invadere Pisa

Tutto pronto per il Toscana Pride 2019 che porterà nella città della Torre migliaia di persone a sfilare con 11 carri. Appuntamento sabato 6 luglio



PISA — Da Stonewall (la protesta del '69 a New York, ricordata questa fine settimana) alla prima marcia del Movimento Omosessuale Italiano nel 1979 a Pisa, ieri come oggi, le "Favolose ribelli" saranno l'anima del Toscana Pride 2019, in programma sabato 6 luglio proprio a Pisa (concentramento alle 16 in via Benedetto Croce).

Le "Favolose ribelli" sono Porpora Marcasciano (nella foto sopra) attivista transfemminista e presidente onoraria del MIT- Movimento Identità Trans che di Sylvia Rivera e Marsha P. Johnson - protagoniste della rivolta della notte tra il 27 e 28 giugno allo Stonewall Inn di New York - è l’erede; e Andrea Pini (sotto, in una foto d'epoca), attivista del Collettivo Orfeo che coordinò l’organizzazione del corteo del 24 novembre 1979 a Pisa.

Con loro e con migliaia di altre persone la manifestazione dell’orgoglio e della visibilità LGBTQIA+ sfilerà per le strade della città della Torre, per ricordare quella che è stata definita la notte della “caduta della forcina che si udì in tutto il mondo” ma soprattutto per ribadire che la rivolta continua, "che la favolosa ribellione è ancora oggi resistenza quotidiana all’omo/bi/lesbo-transfobia, al razzismo, al sessismo e all’abilismo e alla cultura dell’odio che chiude i porti e mette a rischio diritti faticosamente conquistati". 

Per rivivere le emozioni di quegli anni, alla vigilia del corteo del Toscana Pride nel luogo simbolo di Pisa ’79 - il Cantiere San Bernardo dove 40 anni fa si concluse la parata della prima marcia per i diritti degli omosessuali autorizzata dalla questura - venerdì 5 luglio dalle 19 in poi, si terrà l’evento “Favolose ribellioni”, una conversazione guidata da Porpora Marcasciano e Andrea Pini per riprendere il filo della storia, ricordare quegli anni ma con uno sguardo sognante verso nuovi futuri da raggiungere e da immaginare. Introduce Junio Aglioti Colombini, portavoce del Comitato Toscana Pride.

La parata di sabato partirà da Via Benedetto Croce con ritrovo alle 16. Il corteo si snoderà per le strade del centro percorrendo piazza Toniolo, via Ceci, via Bovio, lungarno Galilei, Ponte di Mezzo, lungarno Pacinotti per concludersi in Piazza Carrara. Quest’anno è previsto un lungo corteo animato da ben 11 carri delle varie associazioni LGBTQIA+.

Novità di quest’anno è anche la collaborazione con la onlus #VorreiPrendereilTreno che fornirà un gruppo di volontari ed eventuali accompagnatori disponibili a favorire l'accesso e la partecipazione alla parata a persone con abilità motorie ridotte o altre forme di disabilità. Tutto l’evento sarà accessibile anche ai non udenti grazie alle interpreti LIS Ilaria e Isabella che saranno presenti sul palco. La chiusura dell'evento sarà affidata alle parole delle madrine Porpora Marcasciano e Andrea Pini e del portavoce del Comitato Toscana Pride Junio Aglioti Colombini e ai rappresentanti di Arci, Cgil, Uisp a Anpas, sostenitori del progetto Toscana Pride. Prevista anche una incursione di Agedo, l’associazione dei genitori e amici degli omosessuali. Gran finale con l’esibizione di Choreos il Coro Lgbtq* di Ireos Firenze. Quaranta elementi che a cappella intoneranno tre straordinari brani che hanno fatto la storia della musica internazionale.

L'iniziativa è stata presentata questa mattina a Firenze dai promotori, rappresentati da Junio Aglioti Colombini, portavoce del Toscana Pride 2019. Assieme a lui Monica Barni, vicepresidente della Regione Toscana, Massimiliano Angori, presidente della Provincia di Pisa, e dalla consigliera regionale del Pd, Alessandra Nardini.

”La Regione Toscana - ha sottolineato Barni - da anni è impegnata nel contrasto all'omofobia e alle discriminazioni di genere. A testimonianza di questo una legge pionieristica del 2004, la legge 63, in materia di diritti delle persone a prescindere dal loro orientamento sessuale o dalla loro identità di genere, gli interventi di educazione alla diversità ed al rispetto dei diritti umani più in generale, la fondazione della rete Ready. Molto però bisogna ancora fare in un contesto quotidiano in cui assistiamo a fenomeni di propaganda negativa che mettono in discussione anche i diritti riconosciuti e dati per acquisiti, nel nostro paese e nel resto del mondo. Il cambiamento culturale non può che passare dall'educazione e da interventi sulle giovanissime generazioni. Volentieri patrociniamo iniziative pubbliche come il Toscana Pride che quest'anno si svolgerà a Pisa. Siamo convinti che su questi temi non bisogna mai abbassare la guardia".

“In un momento storico in cui assistiamo a nuove ondate di violenza istituzionale - ha commentato Colombini , fatte di prove muscolari e discorsi d’odio contro chiunque sfida la “norma”, ripartiamo dalle nostre radici. Stonewall e la manifestazione di Pisa del 1979 ci ricordano che di fronte all’oppressione non c’è altra risposta se non la ribellione, una ribellione favolosa che si sottrae alla normalizzazione e che sovverte lo stigma”.

Alla manifestazione è collegato un documento politico con il quale si chiedono maggiori tutele e diritti, a cominciare dalla piena equiparazione di tutte le famiglie attraverso il "riconoscimento della responsabilità genitoriale, del diritto all’adozione piena, del matrimonio egualitario, prendendo le distanze da impostazioni proibizionistiche e criminalizzanti su procreazione assistita e gestazione per altri/e".

La consigliera Nardini (Pd), infine, ha presentato la sua mozione con la quale si chiede ai Comuni di sostenere il Toscana Pride. "In un tempo di messa in discussione di conquiste e diritti partecipare al Pride è un dovere - ha spiegato la consigliera del partito democratico - . Nella mozione che ho presentato si chiede ai Comuni di aderire, perché le istituzioni devono fare una scelta di campo e rappresentare tutte e tutti. Come Regione, anche in questa occasione, rinnoviamo l'impegno per una Toscana inclusiva e per azioni finalizzate a una cultura dei diritti e a una educazione alle differenze di identità di genere e di orientamento sessuale. Leggete il manifesto politico, propone misure concrete e importanti, e poi venite a difendere i diritti e la libertà di tutte e di tutti: rende favolosi!"


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