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Attualità mercoledì 03 novembre 2021 ore 14:00

Pnrr, Rifondazione comunista reclama il confronto

Il palazzo del Parlamento europeo a Bruxelles

Consiglieri comunali e federazioni toscane: "Nel silenzio generale il governo e la Regione stanno ipotecando il futuro con la connivenza dei sindaci"



FIRENZE — La Regione Toscana ha avviato il confronto con i Comuni e le Province sui progetti destinati a essere finanziati attraverso i fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Un confronto istituzionale che i rappresentanti di Rifondazione Comunista ritengono insufficiente e in una nota spiegano le loro ragioni.

"Nel silenzio generale il governo nazionale e la regione Toscana stanno ipotecando il futuro delle cittadine e dei cittadini toscani con la sostanziale connivenza di molti sindaci e giunte - si legge nella nota - A quanto ci è dato sapere, infatti, la Regione ha indicato in parte nel 31 ottobre appena scorso (per i progetti di riqualificazione urbana in particolare) e in nel 31 dicembre (per gli altri) le ultime date utili per presentare progetti da finanziare con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza". 

"E’ gravissimo che nell'individuazione e nella selezione dei progetti in questione non siano stati per nulla coinvolti i consigli comunali né tantomeno le cittadinanze - prosegue il comunicato - dovrebbe essere ovvio infatti che le comunità siano fortemente coinvolte nel ridisegno dei loro spazi per le valenze ambientali, sociali e di qualità della vita che questo ha potenzialmente. Quindi, non solo le assemblee elettive avrebbero dovuto essere pienamente coinvolte, ma sarebbe stato necessario garantire la piena partecipazione della popolazione".

"Invece questa data è stata di fatto celata, e nelle settimane scorse nulla di tutto questo è avvenuto - scrivono ancora gli esponenti di Rifondazione - Dato che quasi nulla ci è dato di sapere, non possiamo che immaginare come siano andate le cose e immaginiamo che in nome dell’emergenza siano stati consultati solo determinati settori sociali. Naturalmente, ipotizziamo che questi attori avranno fatto valere il proprio peso, e che solo alcuni/e professionisti/e e imprese saranno scelti/e. Oltre ad un problema di metodo, si pone anche una questione che riguarda la qualità dei progetti: secondo alcune notizie che abbiamo la fretta ha portato a scegliere semplicemente progetti rimasti nei cassetti, o di immediata visibilità per le maggioranze al governo delle città, senza quindi una programmazione di lungo respiro, senza un confronto sulle priorità".

"Abbiamo in questi mesi – dentro e fuori i consigli comunali – posto più volte la necessità di confronto e trasparenza, venendo di fatto in molti casi ignorati. Per poi assistere in qualche Comune a presentazioni di progetti già individuati e mai discussi - sottolineano i firmatari della nota -  Tutto ciò va letto in un quadro abbastanza netto che si è delineato nei mesi della pandemia: a fronte di un sistema economico e di governo che mostrava tutti i propri limiti e le proprie storture sul piano della sanità e dell'emergenza sociale, a fronte della chiarezza con cui sono emersi i danni ambientali e alla salute causati dalle solite vecchie visioni di sviluppo, abbiamo assistito al cosiddetto “Patto del Cacciucco" per il rilancio di grandi opere inutili se non dannose come il redivivo progetto del nuovo aeroporto di Firenze, seppellito invece già da sentenze, buon senso, analisi economiche e dell'impatto ambientale. Questioni di interesse generale che dovrebbero ispirare le istituzioni".

"Mentre si registrava questa “cortina fumogena” da parte delle Giunte comunali (almeno le più grandi, mentre si marginalizzavano i piccoli comuni) - conclude la nota - si apprendeva dalla stampa che la Toscana sarebbe stata fanalino di coda nella progettazione nell’ambito del PNRR, e il presidente Giani dichiarava che tutto dipendeva dal governo, salvo che poi siamo venuti a conoscenza di fantomatiche cabine di regia e di scadenze come sopra ricordato. Notizie, queste, emerse anche in sedi ufficiali, come le commissioni consiliari dei comuni. Non possiamo dimenticare che sono molto pesanti le condizionalità per accedere a quei fondi, e che a livello nazionale ed europeo già è stato detto chiaro e tondo che è prossima la reintroduzione del patto di stabilità, quindi dell’austerità, con quanto ne consegue. Per questo continueremo a batterci per una operazione di verità e trasparenza, e per un uso di quei fondi finalizzato innanzitutto ad investire in sanità e scuola pubbliche, tutela del territorio, lotta alle disuguaglianze sociali e per favorire la tenuta e la ripresa occupazionale, contro ogni speculazione, di merito e di metodo".

Qui sotto i firmatari della nota di Rifondazione comunista:

Gruppo Consiliare “Sinistra Progetto Comune” – Comune di Firenze

Gruppo consiliare “Diritti in comune: Una città in comune - Rifondazione Comunista - Pisa Possibile” – Comune di Pisa

Gruppo consiliare “Campi a Sinistra” – Comune di Campi Bisenzio

Gruppo Consiliare “Rifondazione Comunista” – Comune di Piombino

Gruppo Consiliare “Buongiorno Empoli – Fabbrica Comune” – Comune di Empoli

Enrico Carpini, Consigliere Metropolitano Firenze e Comunale Barberino del Mugello

Gruppo Consiliare “Liberamente a Sinistra” – Comune di Scarperia e San Piero

Tatiana Bertini Consigliera “Mugello in Comune” - Unione Comuni del Mugello

Enrico Calossi Consigliere “Follonica a Sinistra” – Comune di Follonica

Federico Verponziani Consigliere “Noi ci siamo” – Comune di Casole D’Elsa

Lorenzo Verdi – Consigliere Borgo in Comune” – Comune di Borgo San Lorenzo

Partito della Rifondazione Comunista, federazioni di : Firenze, Pistoia, Livorno, Massa Carrara, Lucca, Piombino, Siena, Pisa, Versilia


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