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Politica giovedì 04 dicembre 2014 ore 11:01
Immigrati "Evitare tensioni nell'accoglienza"
Il consiglio regionale ha approvato all'unanimità una mozione presentata da De Robertis (Pd) per chiede un maggior coordinamento fra gli enti
FIRENZE — “In materia di immigrazione la Toscana ha fatto tanto, è vero, ma ad oggi è necessario un maggior coordinamento tra i vari enti che si trovano a gestire progetti di prima accoglienza o situazioni di emergenza. Questo per evitare situazioni di tensione come quelle verificatesi nelle settimane scorse a Badia Prataglia, in provincia di Arezzo”. In estrema sintesi è questa la richiesta avanzata alla giunta regionale dalla mozione presentata da Lucia De Robertis, vicepresidente del gruppo Pd in Regione, e approvata all'unanimità dall'assemblea toscana.
“La Regione deve mettere in atto tutte le iniziative possibili per coniugare il passaggio dalla prima accoglienza dei cittadini extracomunitari e i servizi organizzati dagli enti locali, dislocati nei vari territori - ha spiegato De Robertis - L’obiettivo è quello di collocare in mano agli enti locali la competenza in tema d’accoglienza e dare vita a forme di premialità verso quei progetti che risultino accompagnati dal parere favorevole dell’amministrazione comunale del territorio interessato. Per far questo è necessario che la Regione si attivi presso tutte le sedi opportune, a partire dalla Conferenza Stato-Regioni, per giungere a un tavolo di coordinamento regionale con richieste ben precise".
"Dobbiamo continuare nella realizzazione di progetti di accoglienza di dimensioni medio-piccole, ideati e attuati a livello locale, d’intesa con le Prefetture e con la diretta partecipazione dei soggetti del terzo settore presenti sul territorio – ha concluso De Robertis - E’ importante individuare criteri idonei a conseguire un’equa distribuzione dei migranti sul territorio regionale al fine di costruire e rafforzare una cultura dell’accoglienza presso le comunità cittadine e allo stesso tempo favorire una estensione dei percorsi di inserimento socio-economico. Mettere in campo politiche di integrazione e di accoglienza significa anche coordinarsi con i territori e dare vita a percorsi di inserimento legati anche ai servizi che i territori sono in grado di offrire, al numero della popolazione residente, e alla funzionalità delle infrastrutture presenti”.
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