Questo sito contribuisce alla audience di 
Toscana Media News quotidiano online.
Percorso semplificato Aggiornato alle 19:10 METEO:FIRENZE11°18°  QuiNews.net
Toscana Media News - Giornale Online
sabato 27 aprile 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Meloni: «Papa Francesco parteciperà a G7 a tavolo su intelligenza artificiale»

Cronaca mercoledì 04 maggio 2022 ore 19:05

Con le ditte fantasma inviano 170 milioni in Cina

La banda a gestione familiare avrebbe dato vita a 24 aziende fantasma nell'arco di 9 anni con l'obiettivo di trasferire fondi monetari in Cina



PRATO — Hanno usato dei prestanome per creare ditte fantasma e trasferire in Cina circa 170 milioni di euro in 9 anni, è questo il progetto criminale ricostruito dalla guardia di finanza di Prato che ha portato a una misura cautelare in carcere nei confronti del presunto capo della banda.

Si tratterebbe di un sodalizio a conduzione familiare gestito da cittadini di origine cinese residenti a Prato.

L'operazione Pluto. Il nucleo di polizia economico-finanziaria ha avviato le indagini a partire da numerose segnalazioni di operazioni sospette ai fini antiriciclaggio pervenute dalla Banca d’Italia. Il meccanismo prevedeva di avvalersi di prestanome che, dietro compenso di 14mila euro in contanti, mettevano a disposizione i propri documenti. Poi venivano aperte imprese individuali fantasma. In tutto 24 quelle individuate dal 2013 a oggi, con sede in locali inutilizzati, prive di dipendenti e di attrezzature.

Lo scopo era rastrellare ingenti provviste di denaro frutto di evasione fiscale ed altre illiceità. I capitali venivano veicolati sotto forma di corrispettivi di fatture per operazioni inesistenti e venivano poi trasferiti in Cina, trattenendo una percentuale per il servizio reso. I formali titolari delle imprese risulterebbero quasi tutti irreperibili. 

Il Tribunale di Prato ha emesso una misura cautelare in carcere ed ha disposto il contestuale sequestro per equivalente di beni fino all’ammontare di oltre 17 milioni di euro. I reati al momento contestati sono emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa e/o infedele presentazione della dichiarazione annuale ed omesso versamento dell’Iva.

Denunciato anche un altro uomo, di origini italiane, per esercizio abusivo della professione di intermediario immobiliare. 

Le indagini proseguono al fine di raccogliere ulteriori elementi probatori atti a circostanziare e confermare l’origine illecita dei proventi trasferiti in Cina e suffragare così l’ipotesi del reato di riciclaggio.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno