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Attualità martedì 01 maggio 2018 ore 15:00

La sicurezza cuore del lavoro

Lungo corteo a Prato per il Primo Maggio, la festa dei lavoratori, la manifestazione nazionale voluta da Cgil, Cisl e Uil si è svolta in Toscana



PRATO — "Basta morti sul lavoro", con queste parole i sindacati hanno celebrato il Primo maggio e la festa dei lavoratori, che quest'anno è stata ospitata a Prato e dedicata alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. 

Ad accompagnare la manifestazione è stato lo slogan ''Sicurezza: il cuore del lavoro'', che ha aperto anche il corteo dei lavoratori, al quale hanno partecipato i segretari generali delle tre confederazioni, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. 

Lungo il corteo presente anche il Gonfalone della Regione Toscana, l'assessore regionale Vittorio Bugli, il sindaco di Prato Matteo Biffoni, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Il corteo, dopo aver sfilato per le vie della città, si è fermato in piazza del Duomo dove, dal palco, sono iniziati gli interventi dei tre leader sindacali. La città di Prato, spiegano i sindacati, "rappresenta un'importante e simbolica realtà industriale dove il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è fortemente sentito".

"La somma di mancati investimenti e precarietà ha determinato disattenzione alle norme di sicurezza" sul lavoro. "Ancora troppi insistono a dire che sono dei costi e devono essere tagliati", ma non è così: lo ha sostenuto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso.

"Non ci sono investimenti su questo tema. Nonostante tanta tecnologia, non la si usa per creare le condizioni di sicurezza. Inoltre c'è tanta ricattabilità che deriva dalla disoccupazione e dalla precarietà", ha aggiunto Camusso. L'aumento dei controlli, ha concluso, "è una delle strade per risolvere il problema".

"Oggi siamo allo stesso livello di mortalità del 1911 e questo vuol dire che non stiamo facendo nulla", ha affermato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. "Si mette al primo posto il profitto", ha sottolineato Barbagallo e invece bisogna investire di più sulla sicurezza sul lavoro e anche "aumentare le sanzioni".

"Ci sono troppi morti per il lavoro, troppi lutti nelle famiglie. E' una cosa inaccettabile, è un bollettino di guerra che nessuno può più accettare". Ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. Servono, per questo, "più investimenti per la sicurezza, più prevenzione e più controlli", ha sottolineato Furlan.

Prima della manifestazione nazionale, Camusso, Furlan e Barbagallo si sono recati al cimitero monumentale di Marcognano, in una frazione del comune di Carrara, per deporre una corona al monumento ai caduti sul lavoro e ricordare la tragedia avvenuta alla cava di marmo dei ''Bettogli'' il 19 luglio del 1911, in cui persero la vita dieci lavoratori.


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