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Cronaca giovedì 31 gennaio 2019 ore 19:00

Maestre arrestate, trentacinque casi di violenza

Almeno dieci i bambini picchiati dalle due insegnanti finite ai domiciliari. Le indagini partite dalla segnalazione di un'altra maestra



PRATO — Ammontano a trentacinque gli episodi di botte e maltrattamenti che i bambini di un doposcuola cinese nella zoan del Macrolotto a Prato sono stati costretti a subire da due maestre di 26 e 38 anni arrestate dalla polizia (vedi articolo correlato). Una terza insegnante ha ricevuto un avviso di garanzia per gli stessi reati ma le è stato attribuito un comportamento meno grave e per questo nei suoi confronti non sono scattate misure cautelari. Le vittime hanno un'età compresa tra i tre e sei anni. Almeno dieci, secondo quanto appurato fino a ora, i piccoli maltrattati. 

A incastrare le due maestre, finite entrambe ai domiciliari, sono state le telecamere nascoste in tre classi e utilizzate dal 2018 nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal procuratore capo Giuseppe Nicolosi e dal sostituto procuratore Laura Canovai. Le immagini mostrano alcuni dei bambini trascinati a terra, picchiati sulle mani con delle bacchette o trascinati sul pavimento. Oltre ai filmati sono state effettuate anche delle intercettazioni telefoniche.

Stando a quanto riferito dagli investigatori, sarebbe stata un'altra insegnante della stessa struttura a segnalare gli episodi di violenza e a far scattare le indagini. La donna ne avrebbe parlato a un connazionale che a sua volta si sarebbe rivolto alle forze dell'ordine. 

Le attività della struttura, che si sviluppa su due piani e dieci aule, dovrebbero essere svolte dal pomeriggio ma i bambini arrivano abitualmente dal mattino e alcuni restano fino alle 20. I genitori, a quanto pare, non hanno mai riscontrato niente di strano né nei bambini né nelle maestre. 

Il sindaco di Prato Matteo Biffoni ha espresso la propria condanna per quanto emerso dall'inchiesta: "E' vergognoso e preoccupante che quanto emerso dalle indagini sia avvenuto in un ambiente dedicato ed è fondamentale capire, anche là dove non ci sono episodi di violenza, se in queste strutture ci sono gli standard per prendersi cura dei bambini, perché le associazioni culturali non sono in alcun modo autorizzate a svolgere attività di scuola dell'infanzia o nido".


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